Gasperini, ecco perché ha detto no alla Roma

È stata una scelta ponderata, non solo emotiva. Temeva di trovare un club in grande difficoltà
Gasperini, ecco perché ha detto no alla Roma© ANSA
Roberto Maida
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ROMA - Racconterà che è stata una scelta di cuore, che non ha saputo resistere alla passione bruciante di Percassi. Ma Gian Piero Gasperini stavolta ha deciso soprattutto con la testa, rinnovando il contratto con l’Atalanta e progettando la sua prima “vera” Champions League dopo la breve comparsata dei tempi dell’Inter. Il professionista e l’uomo, mai come in questa vicenda, hanno giocato la stessa partita.

DENTRO AL RAGIONAMENTO

Gasperini ha detto no alla Roma perché ha giudicato più rassicuranti le prospettive della squadra che ha appena lanciato in orbita rispetto alle claudicanti promesse ricevute dalla metropoli. Sembra un paradosso - ma come, meglio l’Atalanta della Roma? - eppure adesso è così. Quest’anno, è così. Tutti gli addetti ai lavori conoscono la situazione confusa che si è creata alla Roma, dove ancora non si è insediata una fi - gura di riferimento nell’area tecnica e dove il ruolo di Franco Baldini è ritenuto ingombrante. In più Gasperini, come Conte prima di lui, era stato correttamente informato da Guido Fienga, Ceo della Roma, delle problematiche fi nanziarie della società, obbligata ad accumulare plusvalenze entro il 30 giugno e destinata a perdere tre giocatori importanti: Dzeko, Manolas e De Rossi, almeno, se non Zaniolo. Gasperini non era disposto, dopo essere stato stritolato dall’Inter post triplete, ad allenare una squadra scarica e svuotata di valori tecnici, senza certezze sul piano di raff orzamento successivo, tanto più in un ambiente arroventato dalle ultime strategie del club.

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