Wanda Nara: "Se Icardi me lo chiedesse smetterei di essere il suo agente"

La moglie e procuratrice dell'attaccante dell'Inter: "Lui ha avuto il coraggio di scegliermi e non faccio soldi alle sue spalle, a differenza di altri. Spesso soprassiedo sulle mie commissioni. Mi attaccano? Lo fanno perchè è la cosa più semplice da fare"
Wanda Nara: "Se Icardi me lo chiedesse smetterei di essere il suo agente"© ANSA
4 min

MILANO - "Quando ho divorziato avevo 26 anni ed ero in Sicilia, gli ultimi due bimbi erano piccolissimi. Il divorzio in Argentina è mal visto, ma non c'era più fiducia nei confronti di Maxi. Nel frattempo Mauro è diventato un amico e ci siamo confidati, finendo poi insieme senza rendercene conto". Così Wanda Nara, agente e moglie dell'ex capitano dell'Inter Mauro Icardi a L’Equipe, in una intervista al giornale francese che uscirà domani. Il suo assistito, da febbraio, è al centro delle turbolenze nerazzurre, con la società che non sembra voler più puntare su di lui. "Aveva sei anni meno di me - prosegue - sembrava improbabile. Ma mi ha detto subito che non voleva giocare con me, ma cercava una relazione seria. È un quarantenne in un corpo giovane”. 

ICARDI, TUTTE LE PRETENDENTI

Agente

"Spesso mi ha chiesto consigli per le sue decisioni - rivela -, poi mi ha detto 'continua a fare tu', da lì sono diventata la sua procuratrice. Nel mio lavoro non ho mai avuto un manager, ai contratti ci ho lavorato sempre da sola. Dopo il liceo, infatti, ho studiato giurisprudenza e gestione aziendale e continuando a farlo anche durante le mie gravidanze. Io sono la moglie di Mauro, ma non ho interesse nel fare soldi alle sue spalle, a differenza di altri. Spesso infatti ho soprasseduto sulla mia commissione. Potrei rimanere a casa senza far nulla, ma non sarebbe un buon esempio per i miei figli. La scelta finale però è di Mauro: nonostante gli altri procuratori difendano i loro assistiti in tv, per me lui è uno dei migliori attaccanti al mondo, a prescindere dal fatto che io sia consulente o meno. Spesso gli agenti, padri o fratelli, dicono cose incredibili, hanno un vocabolario diverso da quello di una madre o moglie. Io stessa mi sorprendo quando una donna parla di calcio, siamo noi sessiste in primis e come agente non mi aspetto un trattamento diverso". Sugli attacchi ricevuti: "Lo fanno perchè è la cosa più semplice, ma tutte le mie attività sono compatibili con il ruolo di agente. Faccio lo stesso lavoro da quando sono piccola, gli sponsor pagano perchè io lo faccia e non vedo cosa ci sia di male". Sulla sua vita privata insieme ad Icardi: "Questa è l'unica cosa seria. Io e Mauro abbiamo una quotidianità noiosa, lontana da quello che fanno gli altri vip. In discoteca non ci vedrete mai. La non chiamata in Coppa America un mio fallimento da agente? Se un giorno Mauro mi chiedesse di non rappresentarlo più, io lo farei. Essere sua moglie non dice molto su dime, ma molto di più su Mauro che ha avuto il coraggio di scegliermi - conclude Wanda Nara -".

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA