Inter e Sanchez, c'è il nodo ingaggio

Non si sblocca ancora la trattativa con il Manchester United per il cileno
Inter e Sanchez, c'è il nodo ingaggio© ANSA
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MILANO - Calma e pazienza. E’ ciò che continua a professare l’Inter. Ma è trascorsa ormai una settimana da quando è stata impostata l’operazione-Sanchez (protagonista di un blitz a Milano a Ferragosto) e ancora non è stata trovata un’intesa definitiva con il Manchester United. E da domenica scorsa che Felicevich, agente del cileno e incaricato dall’Inter di portare avanti la trattativa, si trova a Londra per discutere con i Red Devils, ma la fumata bianca, attesa già per inizio settimana, con conseguente sbarco in Italia del giocatore, ancora non è spuntata. L’empasse prosegue da qualche giorno. E, per di più, il nodo continua a rimanere il medesimo, ovvero la quota dell’ingaggio di Alexis che i Red Devils dovranno accollarsi.

L'incastro da trovare

Mentre sulla formula, vale a dire prestito sostanzialmente gratuito e diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro più bonus, l’Inter, infatti, ha dato la disponibilità a contribuire per non più di 4,5 milioni sugli emolumenti di Sanchez. E non ci sarebbero margini per rilanci. Tanto più che, arrivando in prestito, e per una sola stagione, il cileno non godrebbe dei benefici del decreto crescita. Così, i Red Devils vorrebbero che Alexis concedesse uno sconto rispetto ai circa 7 milioni che ancora gli spetterebbero di qui al 2020, in base al suo contratto. Ed è qui si è creato il collo di bottiglia. Attenzione lo United non ha intenzione di trattenere Sanchez, anzi ha ormai deciso di farlo partire. Tuttavia, esiste comunque un pizzico di timore che possa ritrovare l’antica vena proprio all’Inter, dove è già arrivato Lukaku, un altro scaricato, con conseguente pessima figura dal punto di vista mediatico. Non sarebbe una discriminante, invece, l’aggiunta di un altro attaccante (per forza di cose uno svincolato visto che il mercato della Premier è chiuso) per dare più scelta a Solskjaer.

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