Ibrahimovic furioso: "Merito di più, se vado via nessuno si ricorderà della Mls"

Fuori dai playoff e senza freni nel dopo partita: "Questi stadi sono troppo piccoli per me, io sono abituato a giocare a San Siro dove ci sono 85.000 tifosi che ti fischiano contro"
Ibrahimovic furioso: "Merito di più, se vado via nessuno si ricorderà della Mls"© AP
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Ibra-show a Los Angeles, ma non come ci si poteva aspettare. Prima, al rientro negli spogliatoi (unico giocatore a non stringere la mano ai rivali), rivolto ai tifosi avversari si è afferrato gli “attributi”, poi le solite dichiarazioni egocentriche nel dopo-partita, precedute da un contatto pericoloso con un dirigente dell'altro club. Perde il Galaxy, la squadra di Zlatan Ibrahimovic, nel derby (ribattezzato El Trafico) sul campo dei Los Angeles FC: 5-3 e sono i “cugini” che si giocheranno la finale della Western Conference contro Seattle. E “the Lion”? Un assist per la rete di Cristian Pavon, poi il gol del momentaneo 2-2, un omaggio prima dei difensori poi l'enorme papera del portiere. Ben poco il resto se non manate in faccia agli avversari (in luglio nel derby con una gomitata aveva fratturato lo zigomo a El-Munir) e proteste con i compagni.

Ibrahimovic apre a Napoli e Bologna

Eliminato dai playoff , è finita la stagione 2019 negli USA e ora si possono riaprire le porte dell'Italia: Napoli e Bologna sperano. «Potrebbe essere stata la mia ultima partita qui - ha esordito - più importante di chi vincerà il titolo? Sì. E sono un giocatore molto costoso, la MLS ha i soldi? Comunque è presto per parlare del mio futuro ho ancora due mesi di contratto. Vedremo quello che succede. Se resto sarà un bene per la MLS, perchè il mondo intero continuerà a guardarla, se me ne vado nessuno la ricorderà più».

Poi il gestaccio. «Senza essere irrispettoso, questo per me è stato un allenamento - ha aggiunto - quanti spettatori c'erano, 30.000? Mi hanno detto qualcosa, non mi hanno irritato, è adrenalina, ma questo stadio è troppo piccolo per me, io sono abituato a giocare davanti a 80.000 persone, venite a giocare a Milano dove ci sono 85.000 tifosi che ti fischiano contro». L’autocelebrazione di Ibra non è finita qui. «Ho reso famosi Los Angeles FC e Vela (la stella degli avversari, ndr) - ha continuato - dovrebbero essere felici, immaginatevi se io non fossi più qui...». Poi il match tra due squadre senza difesa con qualche dubbio sul 2-0 avversario. «Dov'era il Var? A prendersi un caffè con Magic Johnson (in tribuna, co-proprietario degli LAFC ndr)? Ma non voglio lamentarmi, non sono abituato». Arrivato a Los Angeles l'anno scorso, Ibra aveva promesso di infrangere tutti i record della MLS, ha segnato, tanto, 53 gol in 58 partite, ma senza vincere nulla e ha abbattuto solo un primato: contratto da $7,2 milioni, il più alto all-time.


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