Pagina 2 | Smalling, Zappacosta, Mkhitaryan: la Roma potrebbe non trattenerli

ROMA - Da affari low cost a dubbi per il futuro. Gli esuberi d’Inghilterra, accolti in estate come un succulento ricamo della Premier League, sono tutti e tre incerti della conferma alla Roma. Per motivi diversi, ovviamente. Petrachi ha investito parecchio sui vari prestiti, con il proposito di testarne l’affidabilità prima di inglobarli nell’organico a titolo definitivo, ma adesso non può programmare il loro avvenire.


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Il centrale

Il caso più importante e scomodo riguarda Chris Smalling. Liberato dal Manchester United dopo l’inizio dei campionati, è arrivato a Roma con l’idea di tornare «più forte» alla casa madre. Ma con il passare del tempo, riconoscendosi un ruolo importante nella squadra e apprezzando l’organizzaione del club, ha detto ai dirigenti di essere disposto a trattenersi in Italia per continuare l’esperienza in Serie A. Smalling, che compirà 31 anni a novembre, ha uno stipendio piuttosto alto, superiore ai 3 milioni a stagione, e soprattutto costa circa 18-20 milioni di cartellino. La Roma a queste condizioni non potrà acquistarlo, tanto più se la squadra non avrà conquistato la Champions League. E Smalling, che a Trigoria sta bene ma è comprensibilmente tentato dalla prospettiva di rientrare a Manchester, non farà le barricate per impedire che il prestito si esaurisca. La Roma in teoria potrebbe provare a proporre il prolungamento del prestito, come fece con Szczesny qualche anno fa, ma non è detto che l’ipotesi venga presa in considerazione dallo United.


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Il terzino

E’ più facile accada con il Chelsea per Davide Zappacosta che, suo malgrado, nella Roma ha giocato soltanto 12 minuti, nella prima giornata contro il Genoa. Nella testa di Petrachi e Fonseca sarebbe stato il terzino destro titolare ma il doppio infortunio - prima la lesione muscolare poi la rottura del ginocchio - ne hanno bloccato l’ascesa. Zappacosta, che è ciociaro di nascita, sarebbe molto felice di prolungare il soggiorno romano, anche per sdebitarsi verso la società che ha creduto in lui nel momento peggiore della carriera. Il procuratore Lucci, che dovrà anche discutere con la Roma la situazione di Florenzi, proverà di nuovo a mediare con il Chelsea per raggiungere una soluzione conveniente per tutti. Intanto Zappacosta spera di rientrare entro un mese anche se l’incidente capitato a Pavoletti, che ha riportato due volte la stessa lesione allo stesso crociato, invita alla prudenza.


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Il fantasista

Altra situazione ancora riguarda Mkhitaryan, che ha una media-gol superiore a quella di Dzeko ma è spesso frenato dai problemi fisici. L’Arsenal è disposto a venderlo, anche perché il suo contratto scade nel 2021 ma è la Roma ora a non essere convinta: si riserva di decidere a fine stagione. E a proposito di prestiti, Kalinic tornerà all’Atletico Madrid. Su questo non ci sono dubbi.


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Il centrale

Il caso più importante e scomodo riguarda Chris Smalling. Liberato dal Manchester United dopo l’inizio dei campionati, è arrivato a Roma con l’idea di tornare «più forte» alla casa madre. Ma con il passare del tempo, riconoscendosi un ruolo importante nella squadra e apprezzando l’organizzaione del club, ha detto ai dirigenti di essere disposto a trattenersi in Italia per continuare l’esperienza in Serie A. Smalling, che compirà 31 anni a novembre, ha uno stipendio piuttosto alto, superiore ai 3 milioni a stagione, e soprattutto costa circa 18-20 milioni di cartellino. La Roma a queste condizioni non potrà acquistarlo, tanto più se la squadra non avrà conquistato la Champions League. E Smalling, che a Trigoria sta bene ma è comprensibilmente tentato dalla prospettiva di rientrare a Manchester, non farà le barricate per impedire che il prestito si esaurisca. La Roma in teoria potrebbe provare a proporre il prolungamento del prestito, come fece con Szczesny qualche anno fa, ma non è detto che l’ipotesi venga presa in considerazione dallo United.


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