© LAPRESSEC’è un dettaglio che non va mai trascurato quando si parla di giovani cresciuti a Trigoria: chi nasce romanista, vive da romanista anche a distanza di chilometri e spera, in cuor suo, che prima o poi arrivi il momento del ritorno a casa. Siano un esempio da ricordare le lacrime di Matteo Politano quando, a gennaio, saltò la trattativa con l’Inter. E se il prossimo “cavallo di ritorno” fosse Davide Frattesi? Sul suo conto ci sono già diversi indizi. Primo: nell'estate 2019 la Roma ha fatto un tentativo concreto, con l'ok di Fonseca, prima di virare su nomi considerati più di richiamo per la piazza come Veretout e Diawara. Secondo: Davide aspetta la chiamata del club di cui è tifoso dal giorno in cui ha fatto le valigie. Ad amici e parenti non l'ha mai nascosto. Terzo: i giallorossi hanno tempo fino al 30 giugno 2020 per esercitare il diritto di recompra, 15 milioni, pattuito col Sassuolo nell’estate del 2017. Eccoci, dunque: l’affare si fa tra 3 mesi o probabilmente mai più.
L'operazione Frattesi: Petrachi al lavoro per riportarlo a Roma
Il ds Petrachi potrebbe intavolare sin da ora un’operazione in stile Lorenzo Pellegrini, anche lui ceduto ai neroverdi e poi riportato a casa a fronte di un assegno da 10 milioni. Il vero interrogativo riguarda il prezzo: Frattesi (oggi in prestito all’Empoli) è tra i migliori centrocampisti della Serie B, sta confermando di essere una mezzala completa che abbina sostanza e inserimento in zona gol ed è giovane (classe ’99), ma la Roma non vorrebbe spendere così tanto per un giocatore che, dopotutto, s’è costruita in casa. Un margine di trattativa esiste, anche se il Sassuolo (che l'ha sempre ceduto in prestito senza farlo mai esordire) si sente forte grazie a un contratto fino al 2022 e difficilmente farà sconti.
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