Scadenze e prestiti: serve una norma. Ecco quale può essere la soluzione

Ibrahimovic che lascia il Milan o la Juve che porta Kulusevski a Torino: fra due mesi, in pieno campionato, tanti potrebbero dire addio alla propria squadra. Giocatori in regime di svincolo e ceduti a titolo temporaneo: il 30 giugno cadrebbero tutti gli accordi. La soluzione: prolungare fino al termine della stagione
Scadenze e prestiti: serve una norma. Ecco quale può essere la soluzione

MILANO - In serie A, si avvicinano a 150 i giocatori a rischio. A rischio nel senso che il loro destino, una volta superato 30 giugno, non può essere considerato chiaro e definito. Si tratta di calciatori che hanno il contratto in scadenza, oppure che sono in prestito fino al termine della stagione. Ebbene, è ormai assodato che per completare campionati e Coppe occorrerà andare oltre la normale data di conclusione dell’annata. L’Uefa, giusto giovedì, ha specificato nel 2 agosto il limite per finire i tornei nazionali. Poi, il mese successivo, sarà dedicato a Champions ed Europa League. L’indicazione, prima della Fifa e poi dello stesso organismo europeo, è quella di prolungare i vincoli in scadenza fino alla fine delle competizioni. Al di là delle indicazioni, però, servono norme precise. Altrimenti, il rischio è che si alteri l’equilibrio nelle competizioni.


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PERICOLI - Ad oggi, infatti, nulla vieta ad un giocatore con il con-tratto in scadenza di dire: basta dopo il 30 giugno non gioco più. Non avendo ancora firmato con un’altra squadra, magari non intende correre il pericolo di far-si male e di rimanere a spasso. Oppure, se ha già un accordo in mano, potrebbe essere la nuova squadra a imporgli di non andare oltre. E se influissero pure gli interessi di campo? Nel senso che una squadra potrebbe trovare vantaggioso togliere una risorsa ad una rivale, per il campionato o per una Coppa. Lo stesso meccanismo potrebbe scattare anche nel caso dei prestiti, con i giocatori richiamati immediatamente alla base. Attenzione, non è che andrebbero a rinforzare i club di appartenenza, semplicemente resterebbero fermi senza giocare.


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MILANO - In serie A, si avvicinano a 150 i giocatori a rischio. A rischio nel senso che il loro destino, una volta superato 30 giugno, non può essere considerato chiaro e definito. Si tratta di calciatori che hanno il contratto in scadenza, oppure che sono in prestito fino al termine della stagione. Ebbene, è ormai assodato che per completare campionati e Coppe occorrerà andare oltre la normale data di conclusione dell’annata. L’Uefa, giusto giovedì, ha specificato nel 2 agosto il limite per finire i tornei nazionali. Poi, il mese successivo, sarà dedicato a Champions ed Europa League. L’indicazione, prima della Fifa e poi dello stesso organismo europeo, è quella di prolungare i vincoli in scadenza fino alla fine delle competizioni. Al di là delle indicazioni, però, servono norme precise. Altrimenti, il rischio è che si alteri l’equilibrio nelle competizioni.


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