Fiorentina, su Vlahovic è calato il grande freddo

L'attaccante serbo è attaccato alla maglia ma ha deluso le aspettative. Il finale di campionato getta ombre sul suo futuro in viola
Fiorentina, su Vlahovic è calato il grande freddo
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FIRENZE - Il grande freddo. Nessun riferimento ad improbabili temperature del periodo, né tanto meno al celebre film icona di una generazione. Più semplicemente e più calcisticamente, è quello che è calato tra la Fiorentina e Dusan Vlahovic, un po’ perché questi sono giorni di pensieri assortiti nella pianificazione da una stagione all’altra, e un po’ per il modo in cui si è concluso il campionato per quelle che erano le aspettative del giovanissimo attaccante serbo. Risultato? Nel fitto elenco di appuntamenti dentro l’agenda viola, un posto di rilievo per i contenuti lo occuperà senza dubbio l’incontro per discutere il futuro di Vlahovic. Al momento da prevedere e da fissare.

Si sta parlando di un calciatore classe 2000 con potenzialità inespresse e ancora persino inesplorate sul quale la Fiorentina ha dimostrato di voler puntare, ma le trattative di mercato sono fluide come poche altre cose. Specie se i 20 anni possono essere un limite al “tutto e subito” e specie se le scelte dell’allenatore ti hanno progressivamente spostato dal campo alla panchina: dati oggettivi alla mano, che escludono a priori l’ipotesi di creare un caso laddove non esiste, Vlahovic (6 gol in campionato con due doppiette segnate a Cagliari e Sampdoria e centri d’autore nell’1-1 con l’Inter e nel 2-0 del San Paolo con il Napoli, 2 gol in Coppa Italia a ribaltare una situazione complicata con il Monza di Brocchi nel primo turno) è stato titolare solo contro il Cagliari e al turno di chiusura contro la Spal nelle otto partite successive alle due giornate di squalifica post Lazio. I motivi possono essere tanti, però adesso la situazione che lo riguarda è da definirsi di classico stallo: da una parte, la Fiorentina e Ristic, l’agente di Vlahovic, devono individuare un giorno per riprendere il discorso del prolungamento del contratto fino al 2025 che sembrava certo meno di un paio di mesi fa; dall’altra, l’attesa è reciproca perché non è un mistero l’interesse del Milan e di un paio di società tedesche per l’ex Partizan. L’interesse da solo non basta.

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