Bologna, in attacco serve un giovane Palacio

Tramontata l'idea Supryaga, i rossoblù stanno lavorando alla ricerca di una punta di spessore in vista del mercato di gennaio
Bologna, in attacco serve un giovane Palacio© FOTO SCHICCHI
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BOLOGNA - Più che di un amore finito si deve parlare di un'infatuazione durata un paio di mesi, a fari spenti Walter Sabatini e Riccardo Bigon stanno già lavorando alla ricerca di un attaccante in vista della riapertura del mercato di gennaio, ma una cosa è sicura: l’obiettivo non sarà Vladyslav Supryaga. Sia nel caso in cui il talentino della Dinamo Kiev da qui ad allora facesse bene o di contro continuasse a vivere tra qualche alto e tanti bassi, avendo di conseguenza un costo inferiore. All’atto pratico quelli del Bologna sono entrati nell’ordine di idee di percorrere altre strade, in parte perché nelle partite di Champions League dove lo hanno visto all’opera non è che siano rimasti impressionati, soprattutto dal punto di vista caratteriale, in parte perché si sono resi conto come Sinisa Mihajlovic abbia bisogno eventualmente di un rinforzo in attacco che più somigli a Rodrigo Palacio, che come caratteristiche tecniche è la spalla ideale di Musa Barrow. E’ evidente che trovare un Palacio più giovane, e anche a una cifra accettabile, non sarà facile, ma in questi due mesi Sabatini e Bigon faranno l’impossibile per trovare il profilo giusto, tenendo conto anche di quelli che sono i tempi di recupero di Federico Santander, che nella migliore delle ipotesi sarà di nuovo pronto tra 4 mesi. Nella migliore delle ipotesi, è legittimo sottolinearlo, perché a dire la verità i tempi potrebbero essere anche più lunghi.

Ora, è vero che nel giro di un mese il Bologna dovrebbe poter contare anche su Edoardo Vergani, il giovane attaccante che i responsabili dell’area tecnica rossoblù hanno rilevato dall’Inter, come è altrettanto vero che Sinisa stima molto il giovane attaccante della Primavera Simone Rabbi, classe 2001 come Vergani (senza dimenticare Matias Rocchi, classe 2002), ma al tempo stesso guai a non tenere presente quella che è la carta di identità di Palacio, al quale non può essere chiesto di giocare tutte le partite quando il campionato osserverà anche qualche turno infrasettimanale. Uno può dire: per quello che giocava Santander, il Bologna potrebbe anche restare così com’è. Detto che un pensiero del genere è una colossale fesseria, se da una parte le caratteristiche del paraguaiano non sposano fino in fondo le idee tattiche di Sinisa, da un’altra Santander è sempre un giocatore sul quale potevi contare in certi momenti della partita, soprattutto a giochi avviati. 

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