Koné, scatta l'asta e il Milan rischia la beffa. Stretta per Simakan

Sul centrocampista del Tolosa affondo del Borussia Monchengladbach e ci prova anche il Lipsia. Per il difensore siamo ai dettagli
Koné, scatta l'asta e il Milan rischia la beffa. Stretta per Simakan© EPA
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MILANO - Tempo ce n'è, ma non troppo. Così la priorità è chiudere quanto prima. Chiedere al Borussia Mönchengladbach, che sta per soffiare Koné al Milan. I nomi cerchiati di rossonero sono (erano) soprattutto due nel mercato che serve da trampolino per un girone di ritorno altrettanto all'altezza. Con Simakan indiziato a puntellare la difesa di Pioli, e appunto Koné il prescelto in un centrocampo milanista che fino al giro di boa del campionato ha perso anche Krunic. Ieri Garande, allenatore del Tolosa, ha lasciato intendere che il giocatore francese non è affatto in uscita («Nessuna comunicazione da parte del club») ma i tedeschi - per una cifra vicina ai nove milioni - sembrano a un passo dal beffare il Milan.

Di per sé, il piano per il centrocampista restava più elaborato del previsto anche nelle ultime ore. L'enfant-prodige, che a maggio compirà vent'anni, parte dalla seconda divisione transalpina per il salto di qualità. E il ciclone Borussia, che ha già mandato di traverso all'Inter il girone di Champions League, sta abbattendosi anche sull'altra milanese in fatto di mercato. Ma più o meno lo si era messo in conto, esattamente come la possibilità di riprendere - e concludere - in questo gennaio il discorso lasciato a buon punto con lo Strasburgo per Simakan. A stagione in corso, c'è solo da guadagnare con un talento in rampa di lancio.

Dettagli da limare

Del resto, il Milan ha scelto di scovarli così: giovanissimi e dall'estero, c'è un'impronta chiara anche in questo mercato che Maldini ha definitocreativo. Evidenziando pure che si andrà nella direzione del miglioramento. Ecco perché toccare delicati equilibri che si sono creati nelle sedici giornate di A, coi rossoneri sempre in testa, è un rischio calcolato. Lo dimostrano, due sere fa, i novanta minuti giocati alla pari con la Juve nel bel mezzo di un'emergenza. Un numero spropositato di assenze che non ha sottratto al Milan le intenzioni più battagliere, portandolo a sfiorando il colpaccio. Pioli ha mandato a memoria l'arte di arrangiarsi, anche con gli uomini contati. Adesso, però, con lo Strasburgo si può colmare quella differenza che a inizio autunno era un ostacolo. Ridotto, tre mesi più tardi, a dettagli da limare [...]

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