Napoli, ora Mertens è in bilico: potrebbe partire

Lo scorso anno il belga ha rinnovato ottenendo un biennale da top player. Adesso la linea è cambiata
Dries Mertens (Napoli)© Getty Images
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Dries Mertens, il principe azzurro del gol, potrebbe non compiere l'ultimo scatto è diventare l'imperatore incontrastato. Sia chiaro: lui ha già la corona delle favole del Napoli, considerando che detiene il record assoluto di reti realizzate in tutte le competizioni (135), nelle coppe europee (27) e in Serie A (102), ma il primato del campionato lo condivide con l'indimenticabile Vojak e dunque servirebbe un'altra pennellata. Già: dopo aver agganciato il signor Antonio con la Lazio, con un capolavoro di scuola fiamminga, nelle ultime sei giornate Dries non è più riuscito a mettere una firma. Anzi, per la verità ha giocato anche poco e mai più da titolare, considerando che proprio dopo quella partita è toccato sempre a Osimhen l'onore e l'onere del primo minuto; e a dirla tutta nelle occasioni avute di mister Record non v'è stata traccia. Un calo fisiologico, diciamo. Un calo sostanziale di forma dovuto probabilmente alle conseguenze dell'infortunio alla caviglia sinistra che, dopo un primo periodo di riabilitazione in Belgio, ha fatto di nuovo capolino nel momento peggiore della stagione: a Verona, un incubo. Nel frattempo, dopo aver compiuto 34 anni il 6 maggio, Dries ha anche concluso il primo dei due anni previsti dall'ultimo rinnovo datato 2020. Con un ingaggio super: 4,5 milioni a stagione più 500mila di bonus. Uno dei più lauti della squadra. Uno degli stipendi che alla luce del fallimento Champions, e nell'ottica di un taglio dei costi, potrebbe diventare oggetto di valutazione. E dunque a rischio: proprio come l'ultimo scatto sul trono dei gol.

ZIELO&OSI - E allora, il presente e il futuro. E in mezzo Mertens: in questi giorni ha raggiunto il ritiro della Nazionale belga per preparare l'Europeo, dal 12 giugno sarà impegnato nella missione chiamata coppa e poi, beh, poi si vedrà. Lui è uno dei totem, uno dei simboli del Napoli, ma nella stagione appena conclusa le cose non sono andate troppo bene soprattutto a causa dell'infortunio rimediato a San Siro con l'Inter, a dicembre: gradualmente, poi, sono andate in scena l'esplosione di Zielinski nel ruolo di trequartista alle spalle della punta e successivamente la crescita di Osimhen, regolarmente impegnato da riferimento d'attacco, da centravanti (seppur non classico): ovvero, le posizioni più adatte a Dries. O meglio: da punta centrale lui ci sta che è un piacere, è la sua vita ormai, mentre quello di rifinitore è stato il ruolo ritagliato per lui da Gattuso all'alba di un progetto mai più realizzato: la convivenza con Victor.

IL BUDGET - A Spalletti, ovviamente, toccheranno tutte le valutazioni tecniche del caso, anche perché il 4-2-3-1 continuerà a essere il credo tattico del Napoli, mentre De Laurentiis, e dunque la società, dovranno valutare le eventuali offerte per Dries. Con un principio di fondo: se un anno fa era considerato incedibile, anzi una delle colonne e delle fondamenta, questa volta le cose potrebbe cambiare. Per esigenze di bilancio, innanzitutto: una volta polverizzati nello spazio gli introiti Champions, infatti, la linea è diventata quella di ridurre; e di conseguenza anche di abbattere il monte ingaggi: innanzitutto dei giocatori che verranno, che saranno acquistati, e ove possibile anche quelli degli uomini della rosa attraverso le cessioni. In un solo concetto: Mertens, un mito azzurro, non è più considerato incedibile.

LA RIFLESSIONE - Spalletti e De Laurentiis hanno parlato e parleranno di tutto, e anzi ogni singola posizione diventerà oggetto di riflessioni utili a una vita serena: dal punto di vista economico e tecnico, del club e della squadra. Per il momento, dicevamo, Dries è in Nazionale: ha raggiunto un paio di giorni fa il ritiro di Tubize insieme con sua moglie Kat - e con il cane Juliette - e poi s'è lanciato nell'impresa Europeo. Il secondo, probabilmente l'ultimo della sua carriera. Già, forse: mai dire mai con il principe azzurro del gol.


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