Sarri alla Lazio, ora si muove Lotito: accordo vicino

La società prende tempo sino a fine settimana ma tra stasera e domani può chiudere. Incontro decisivo con il Comandante, sempre più vicino
Sarri alla Lazio, ora si muove Lotito: accordo vicino© Getty Images
Fabrizio Patania
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ROMA - Lotito ha sviato e preso tempo sino a fine settimana, quando chiuderà le consultazioni e assegnerà la panchina della Lazio, ma tra stasera e domani mattina conta di definire l’accordo con Sarri. Ci siamo. Il sogno del popolo biancoceleste, dopo l’addio di Inzaghi e l’arrivo di Mourinho alla Roma, si potrebbe trasformare in una solida realtà. Sarebbe un grandissimo colpo, firmato in contropiede rispetto al resto della Serie A. Nelle prossime ore, accompagnato da Tare, Lotito incontrerà l’ex tecnico della Juve, che aspetta solo un segnale da Villa San Sebastiano. Il vertice potrebbe non tenersi a Roma, ma in località segreta. Va fatta la scelta giusta, c’è bisogno di un tecnico vincente e in grado di portare un valore aggiunto, dando un segnale alla squadra. Pazienza se il cambio di modulo richiederà qualche sacrificio supplementare sul mercato. Fondamentale il pressing del ds albanese per superare le ultime resistenze e i consueti tentennamenti di Lotito, spaventato dal rosso previsto in bilancio il 30 giugno, dalla mancata Champions, dalla spesa superiore al budget preventivato per allenatore e staff. Se raggiungerà l’intesa, avrà ingaggiato Sarri, ex campione d’Italia, a condizioni inimmaginabili sino a un mese fa.

Vitor Pereira, un salto nel buio

Il Comandante era e resta il favoritissimo, ma l’attesa è diventata sfibrante e le possibili sorprese si nascondono dietro ogni angolo, come è successo martedì notte. Il portoghese Vitor Pereira a colloquio con i vertici del club biancoceleste. Lo ha presentato Kia Joorobchian, il suo agente, lo stesso di Andreas Pereira, il fantasista arrivato la scorsa estate in prestito dal Manchester United. Sarebbe stata una visita di cortesia, uno spot per fargli recuperare visibilità o forse no, altrimenti la riunione non sarebbe durata tre ore. Vule tornare in Europa dopo aver chiuso l’esperienza con lo Shangai SIPG. Ha vinto un campionato in Cina, due scudetti di fila (2012 e 2013) con il Porto di Moutinho e Alex Sandro, è diventato campione in Grecia nel 2015 con l’Olympiacos Pireo, ha allenato il Fenerbahce in cui giocava Van Persie e il Monaco 1860 in Bundesliga 2 (nel 2016/17). Il 3-4-3 è il suo modulo preferito. Ieri, dopo la nottata trascorsa nel solito hotel vicino a Ponte Milvio, ha lasciato Roma. Difficilmente tornerà. Sarebbe, con tutto il rispetto, un salto nel buio.


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