Da Perin a Ramsey, com'è difficile lasciare la Juve

Tanti i ritorni alla base dai prestiti, i bianconeri vorrebbero trovare il cash per gli acquisti
Da Perin a Ramsey, com'è difficile lasciare la Juve
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Quanto è difficile lasciare la Juve. E, infatti, il mercato dei bianconeri non decolla. Non c’è soltanto l’incognita sul futuro di Ronaldo a tenere con il fiato sospeso i tifosi. I margini di manovra in questa sessione, condizionata dalla difficile congiuntura economica, dipendono anche dalle cessioni, che permettono di ottenere risorse fresche, risparmi o di allestire scambi. Il problema è che non è semplice convincere i protagonisti o trovare una soluzione. Un primo freno si è avuto, ad esempio, nella corsa a Donnarumma: la società bianconera ha pensato a Gigio ma non ha potuto affondare il colpo anche perché non è riuscita a trovare uno sbocco per Szczesny. Le prospettive di un ritorno in Premier League non si sono concretizzate, nè il portiere polacco ha mai considerato l’opzione di cambiare aria. Così la società e Allegri hanno rinnovato la fiducia, comunque convinta, a Wojciech e Donnarumma ha preso la via di Parigi.

Juve, la situazione degli esuberi

Adesso la questione rischia di ripetersi soprattutto per quelli che sono considerati degli esuberi.[..] Ora il nuovo direttore dell’area tecnica, Federico Cherubini, dovrà occuparsi degli altri. Perin, rientrato dal Genoa come Pjaca e Luca Pellegrini, Rugani, reduce da una doppia esperienza tra Rennes e Cagliari, e De Sciglio, che ha fatto bene a Lione. La Juve proverà in primis a monetizzare le cessioni e, in subordine, penserà ad ulteriori prestiti per alleggerirsi degli ingaggi, tutti mediamente elevati.

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