Se il mercato europeo (Italia esclusa, visto il lungo momento di recessione) è questo, se un buon difensore centrale come Maguire tre anni fa è stato pagato dal Manchester United la bellezza di 87 milioni di euro, c’è poco da meravigliarsi se oggi in prima pagina ci finiscono Skriniar, Koulibaly, Milenkovic, De Ligt e soprattutto Bremer. E anche Romagnoli, Casale, Ostigard e Gian Marco Ferrari, figure non di primissimo piano, sono ricercati sul mercato. Chiellini si mangerà le mani, gli bastava nascere 10 anni più tardi e lo avrebbero ricoperto d’oro. Non che si possa lamentare anche così, ma di sicuro ha sbagliato il momento... economico. Mancano i difensori forti, mancano gli italiani ma anche gli stranieri, per questo i migliori hanno raggiunto valutazioni così alte. Siamo quasi ai livelli dei grandi cannonieri.
Il migliore in A
Gleison Bremer ha 25 anni, è brasiliano ed è stato il miglior difensore centrale dell’ultimo campionato di Serie A. In una classifica di rendimento della stagione 2021-22 alle sue spalle potremmo mettere Skriniar, poi Koulibaly che ha pagato, da febbraio in poi, un calo di rendimento dovuto alle fatiche della Coppa d’Africa vinta da capitano col Senegal. Come coppia, la migliore è stata probabilmente quella del Milan, Kjaer-Tomori per la prima parte, Kalulu-Tomori per la parte finale.
La differenza
Bremer ha l’esuberanza del ruolo, Skriniar l’insistenza, Koulibaly la forza. Il napoletano se n’è già andato a Londra, De Ligt al Bayern Monaco e (a meno di sorprese) Skriniar a Parigi. Tutt’e tre rafforzeranno le avversarie di Inter, Juve, Milan e Napoli in Champions League, ma questo aspetto puramente tecnico interessa sempre di meno ai club italiani, intenti a sistemare i propri conti. Una volta usciti, lo slovacco dell’Inter e l’olandese della Juve smuoveranno il mercato di Bremer e Milenkovic. La differenza fra Bremer e Skriniar sta nella crescita (a favore dell’interista) e nell’attenzione (a favore del granata). Dello stesso grado, la personalità. In ogni caso, se l’Inter cede Skriniar al Psg e prende Bremer fa un affare sul piano economico e probabilmente anche su quello tecnico.
Crescita e attenzione
Da quando è arrivato in Italia, estate 2016, Skriniar non ha mai smesso di migliorare. Un anno nella Sampdoria e subito l’Inter. Come terzo difensore di destra è riuscito a convincere Conte (che inizialmente non lo vedeva benissimo) ed è diventato il vero riferimento della difesa interista. Ha 27 anni, due più di Bremer, e a suo vantaggio c’è una notevole esperienza internazionale, Champions compresa. Il brasiliano è arrivato a Torino nell’estate 2018, ha iniziato a scoprire i segreti della difesa a 3 con uno dei maggiori conoscitori di quel modulo, Walter Mazzarri, ruolo che ha perfezionato nell’ultima stagione con Juric. Il probabile salto di categoria lo porterà a debuttare in Champions, mai frequentata nelle annate col Toro. Dovrà misurarsi con i migliori attaccanti d’Europa, quelli italiani (a cominciare da Vlahovic) non gli hanno fatto mai troppa paura. Semmai è accaduto il contrario.
In campo aperto
Skriniar dà il meglio di sé nella propria zona, un ampio rettangolo alla destra di De Vrij, ma se lo chiamano fuori da quel raggio d’azione diventa più vulnerabile. Quando deve girarsi, non è un fulmine. Bremer invece può cercare l’anticipo sul centravanti anche a ridosso della linea di metà campo, ha una reattività incredibile, un recupero micidiale, è più elastico dell’interista. Stacco, colpo di testa (anche in area avversaria: 3 gol nell’ultimo campionato, quanti Skriniar), attitudine al comando, salendo di livello Bremer potrebbe legittimamente pretendere un posto nella Seleçao. Per conoscenza del ruolo e abitudine alla difesa a 3, meglio nell’Inter che nella Juventus. In questo caso, sarebbe però la squadra bianconera a beneficiare della sua presenza: Bremer è un marcatore, Bonucci un lanciatore, così Allegri potrebbe ricomporre una coppia tecnicamente omogenea visto che nel suo calcio esistono da sempre un libero e uno stopper.