"Manchester United e Ronaldo, tutti i rischi della risoluzione senza giusta causa"

Il 'Mundo Deportivo' ha analizzato il delicato caso del portoghese, separato in casa a Old Trafford, ma "blindato" dal 'periodo protetto' del proprio contratto
"Manchester United e Ronaldo, tutti i rischi della risoluzione senza giusta causa"© Getty Images
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Il Manchester United è alle prese con uno dei momenti più bui della propria storia dopo le sconfitte contro Brighton e Brentford che relegano i Red Devils all’ultimo posto della Premier League dopo due giornate con un gol realizzato, su autorete, e sei subiti.

Manchester United nel tunnel, crisi e caso Ronaldo

Il nuovo corso di Erik Ten Hag è iniziato nel peggiore dei modi e i problemi da risolvere per il tecnico olandese sono tanti. Il più scomodo resta però quello legato alla situazione di Cristiano Ronaldo, titolare e in campo per 90 minuti a Brentford, ma sempre più corpo estraneo alla squadra. Il portoghese non ha nascosto il proprio nervosismo in campo verso i compagni, in particolare il portiere De Gea, e anche all’indomani della partita, pur allenandosi regolarmente, ha pranzato a parte ribadendo la volontà di cambiare aria.

Cristiano Ronaldo e il "periodo protetto" del contratto

Il tempo però stringe e a complicare le cose ci sono possibili rischi per entrambe le parti in caso di risoluzione contrattuale, l’ultima ipotesi di cui si è iniziato a parlare vista la scarsità di offerte per CR7. Il 'Mundo Deportivo' ha analizzato la situazione, soffermandosi sul fatto che Ronaldo è all’interno di quello che è il “periodo protetto” del proprio contratto, in scadenza nel giugno 2023 e che per regolamento Fifa parte da due anni prima della scadenza. L’'articolo 17 dello Statuto consente a un giocatore o alla società di risolvere il contratto senza giusta causa, ma la parte che risolve il contratto è chiamata al pagamento di un indennizzo, calcolato anche in base all’ingaggio del giocatore.

Manchester United e Ronaldo, i rischi in caso di rottura senza giusta causa

In particolare qualora a rescindere il contratto sia la società la punizione consisterebbe nel diveto di fare acquisti per due finestre di mercato. Se invece a forzare la mano fosse il giocatore, Cristiano andrebbe incontro ad un periodo di quattro mesi senza giocare, scenario inattuabile con il Mondiale alle porte. Ne consegue che la separazione senza giusta causa e quindi lo strappo non convenga a nessuna delle due parti dal momento che solo un atteggiamento lesivo del giocatore nei confronti del club farebbe scattare la giusta causa. La fine del mercato però si avvicina e la crisi dello United getta altra benzina sul fuoco…


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