Mercato Chelsea, Klopp 'in tackle': la frecciata al veleno contro i Blues

Alla vigilia della trasferta sul campo del Wolverhampton il tecnico del Liverpool ha detto la sua sui faraonici investimenti fatti a gennaio dai londinesi: ecco le sue parole
Mercato Chelsea, Klopp 'in tackle': la frecciata al veleno contro i Blues© Getty Images
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LIVERPOOL (INGHILTERRA) - Dopo la chiusura della sessione invernale dei trasferimenti la Premier League torna in campo, ma in Inghilterra continua a far discutere il faraonico mercato del Chelsea che solo a gennaio ha speso circa 330 milioni di euro (121 solo per strappare il centrocampista argentino Enzo Fernandez al Benfica). Cifre che hanno suscitato clamore e destato la sorpresa di Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool atteso domani (sabato 4 febbraio) dalla trasferta sul campo del Wolverhampton.

La battuta sul Chelsea

"Il mercato del Chelsea? Non dirò nulla senza il mio avvocato...". Così l'allenatore tedesco ha scherzosamente risposto in conferenza stampa a una domanda sugli investimenti fatti dai 'Blues', che da soli a gennaio hanno speso più di quanto fatto da tutti i club di Bundesliga, Liga, Serie A e Ligue 1 messi insieme. "Non capisco queste cose - ha proseguito Klopp -, cosa uno può fare e cosa no, sono tanti soldi e hanno preso tutti ottimi giocatori. Non capisco come sia possibile ma non fa parte del mio lavoro spiegarlo".

Aspettando la Champions

Il tecnico dei 'Reds' è tornato poi a concentrarsi sulla sua squadra, apparsa in crescita anche se i risultati stentano ad arrivare. "Col Brighton in FA Cup non avremmo dovuto perdere ma è successo. Siamo nella giusta direzione ma non dobbiamo subire certi gol". Il Liverpool è atteso ora da un ciclo di partite impegnative: Wolves, Everton e Newcastle in campionato, poi l'andata degli ottavi di Champions con il Real Madrid: "Non sono preoccupato dal calendario, mi interessa sfruttare il tempo che abbiamo per migliorare. Lotteremo per ottenere dei risultati, c'è tanto ancora in gioco, manca metà stagione alla fine. Dobbiamo dimostrare di poter vincere più partite di fila: non è del tutto negativo stare male dopo una sconfitta - ha concluso il tedesco -, perché ti spinge a non voler provare più quella sensazione".


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