Bufera Tottenham, la scelta dopo il furioso sfogo di Conte: c’è già il sostituto!

Concessi due giorni di riposo agli Spurs, ieri il tecnico è tornato in Italia. A giugno scade il suo contratto ma potrebbe esserci una svolta immediata
Gabriele Marcotti
4 min

Antonio Conte non si era certo tirato indietro nella conferenza stampa post-partita dopo la gara del suo Tottenham in casa del Southampton sabato. Una partita particolarmente deludente, dal momento che a un quarto d'ora dal termine gli Spurs erano in vantaggio per 3 a 1 contro il fanalino di coda della Premier League. Ma pochi si sarebbero aspettati il fiume in piena del Conte furioso in conferenza, quando il tecnico salentino è stato durissimo con i giocatori, definendoli «egoisti». «Abbiamo dimostrato che non siamo una squadra - aveva dichiarato - Vedo giocatori egoisti, che non vogliono aiutare e che non ci mettono il cuore. La società è responsabile per il mercato, l'allenatore ha le sue responsabilità... e i giocatori? Dove sono i giocatori?». Un attacco frontale, insomma, a cui è seguito ciò che è sembrato a molti come un attacco al club e al presidente Daniel Levy: «I giocatori qui sono abituati a non giocare per obiettivi importanti, a non sentire la pressione e lo stress. La storia del Tottenham è questa: vent'anni con questa proprietà e niente trofei? Perché?».

Conte, nessun attacco alla proprietà del Totteham

Fonti del club hanno poi chiarito che non si trattava di un attacco a Levy o ai dirigenti ma una riflessione sul Tottenham. E che nel mirino di Conte vi fossero i giocatori, non Levy. In ogni caso il futuro di Conte al club è sempre più in bilico anche per via del contratto in scadenza a giugno, non ancora rinnovato. Dopo la gara il tecnico salentino ha dato due giorni di libertà ai giocatori, adesso c'è la pausa per le nazionali. E in molti si chiedono se quando torneranno i nazionali tra una decina di giorni troveranno Conte o un'altro tecnico.

Quanto costerebbe al Totteham l'esonero di Conte

Cacciare Conte in questo momento costerebbe relativamente poco al Tottenham dal momento che restano pochi mesi di contratto (che appunto gli sarebbero dovuti a prescindere). C'è già il traghettatore in casa, Ryan Mason, fedelissimo del club, tecnico pro tempore dopo l'addio di Mourinho e parte dello staff di Conte. E poi si potrebbe ragionare sul successore, con Thomas Tuchel e Mauricio Pochettino (cavallo di ritorno) tra i nomi più gettonati.

Gli scenari possibili

Attenzione però, la posta in palio è ancora alta. Gli Spurs sono a un punto dal terzo posto (occupato dal Manchester United, che ha giocato due gare in meno) e hanno due lunghezze di vantaggio sul Newcastle, quinto (pure con due gare in meno). Conte potrà piacere o meno ai giocatori, ma è nell'interesse di tutti (Conte compreso) finire il campionato in zona-Champions. Magari le sue parole - peraltro condivise da molti tifosi e dalla stampa - saranno la scossa di cui aveva bisogno la squadra. E, in ogni caso, a giugno gli scade il contratto. E non è detto che vi siano più possibilità di andare in Champions con Mason in panchina. Anzi, in caso di fallimento ci sarebbe ancora più risentimento verso il club. Insomma, nonostante lo choc, il futuro immediato di Conte è tutto da capire. Quello più a lungo termine invece sembra sempre più lontano dal Tottenham. Ma quello gia' si sapeva...


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