Diciamoci la verità. Non è estate di calciomercato vera, pulsante, rovente, se non arriva il fantomatico valzer delle punte. Se poi a muoversi è il re King Kylian Mbappé, ecco che il passo volteggiante e cadenzato del valzer può trasformarsi nel più frenetico dei rock and roll. E coinvolgere le star di primissimo piano sul palcoscenico del gol. Cominciamo da Mbappé, colui che tutto muove. E di due giganti come il Psg e il Real Madrid come parti in causa. Non da oggi a dire il vero: l’estate scorsa andò in scena una incredibile telenovela con il Mondiale in Qatar sullo sfondo, che alla fine divenne il motivo di opportunità per cui l’attaccante francese promise nuovo fedeltà a Parigi, a carissimo prezzo per Nasser Al Khelaifi, il quale sostanzialmente lo ricomprò. Troppo grande sarebbe stato il danno d’immagine dentro una scintillante marcia verso il primo campionato del mondo di calcio in assoluto per il Medio Oriente e il mondo arabo. Stavolta, invece, sembrerebbe essere quella buona: servirà più che mai una forzatura da parte di Mbappé, per creare le giuste condizioni e favorire quel passaggio che appare scritto nel destino e che, finora, quel destino ha dribblato. Facciamo un po’ di numeri: 200 milioni di cartellino, 50 all’anno al giovanotto. Anche per un uomo avvezzo come Florentino Perez non esattamente una passeggiata, dopo averne già spesi quasi 130 per gli acquisti chiusi fin qui. E con una certa malcelata reticenza (forse di più...) a sedersi a trattare con il suo dirimpettaio del Psg. Da qui la necessità che Kylian forzi la mano e dia il segno concreto di una sua precisa volontà. Poi dal board madridista trapela un certo ottimismo, la sensazione forte che da qui a una ventina di giorni (forse meno) Florentino possa farsi ammaliare e trascinare dentro il colpo dei colpi.
Vlahovic, Lukaku e Osimhen: un tris in 'vetrina'
E poi? E poi sì che Mbappé, liberandosi, libererebbe tutti. O metterebbe tutti nella condizione di diventare appetibili, acquistabili. Con una ricaduta incredibile sul nostro campionato, già terra di conquista della crociata araba partita anche da Riyad e dintorni. Tutti sì, ma tutti chi? Dusan Vlahovic, Romelu Lukaku e Victor Osimhen vi dovrebbero bastare. Le loro storie di mercato hanno sfumature diverse ma potrebbero ricongiungersi in un destino comune. Se di Vlahovic alla Juve farebbero a meno a fronte dell’offerta congrua (leggi 70- 80 milioni), di Lukaku a Londra - in modo molto più esplicito - non vorrebbero sentire più parlare. Meno che mai portarlo in tournée negli States, dove la prima partita sarà il 19, quindi mercoledì prossimo, contro il Wrexham. Osimhen invece è lì che discute il suo rinnovo e Aurelio De Laurentiis non intende venderlo se con questo vuole dirsi andare a cercare un acquirente: il presidente del Napoli fa candidamente sapere che chi vuole il suo attaccante deve mettere sul tavolo poco più o poco meno quei 200 milioni che servono al Real per Mbappé.
Se Mbappé lascia il Psg effetti a cascata
Cosa significa questo? Che Luis Enrique senza Mbappé dovrebbe cercare l’attaccante top a cui affidare l’attacco. Fosse Osimhen sarebbe un’operazione alla pari: tanto entra (da Mbappé) tanto esce. In questo momento però, a Parigi, sembrano avanti sulla strada per Vlahovic, che è un po’ uscito dai radar del Chelsea e del Bayern (almeno per ora). Il serbo costa 70-80, gli stesso soldi di Kolo Muani, stella dell’Eintracht che piace molto pure a Lucho e al Bayern. Ricordiamo, nemmeno troppo per inciso, che i bavaresi avrebbero l’accordo su tutto con Kane, ma non con il Tottenham: Levy ragiona con chi gli porta almeno 80 milioni di sterline. La Juve, con i 70-80 di Vlahovic in tasca, diventerebbe ancor più antagonista molto fastidiosa per l’Inter sulla strada che conduce a Romelu Lukaku: i nerazzurri vogliono riportarlo alla base ma non schiodano dai 30 milioni più 5 di bonus, i Blues, altrettanto irremovibili, sono fermi a 45 e non hanno gradito troppo il modus operandi dell’Inter, partita molto bassa forte del sì del giocatore. Con quel portafoglio Giuntoli potrebbe volare a Londra e piombare sull’obiettivo a cui puntava già dal Napoli, sapendo di fare molto felice Allegri. Fatto sta che il giro è pronto (variabili arabe permettendo, ormai bisogna metterle comunque in conto, fosse solo per precauzione). Se Kylian Mbappé lo farà partire (e Carlo Ancelotti non vede l’ora) ci sarà da divertirsi. Magari non tutti, ma varrà la pena andare a vedere.