Arnautovic, il Bologna prova a respingere il Manchester United

Il centravanti è nel mirino della Premier, Di Vaio rassicura: "È al centro del progetto". E al termine della gara di Coppa Italia vinta contro il Cosenza lo stadio canta il suo nome
Arnautovic, il Bologna prova a respingere il Manchester United© FOTO SCHICCHI
Giorgio Bureddu
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BOLOGNA - «Marko non ha prezzo». Come un diamante, un desiderio, un orizzonte di felicità. Per tutto il resto c’è la dirigenza del Bologna. A cominciare da un altro Marco, Di Vaio, il neo ds. E’ lui che ribadisce il già detto: «Per Arnautovic non è una questione di soldi, Marko non ha un valore, è quello che rappresenta per la gente, per il club, per tutti noi. Vogliamo andare avanti con lui». E lui, intanto, contro il Cosenza, era lì. Come un diamante, come un bomber che dispensa promesse di felicità. O più semplicemente da professionista. Colpi di tacco (volanti, quasi orpelli), una conclusione potente (dopo 17’) ricacciata in angolo, aperture, tocchi corti, qualche protesta (anche un’ammonizione). Dopo il gol del vantaggio (di Sansone), lentamente è andato a congratularsi con i compagni. A fine partita è andato sotto la Curva, ha lanciato la maglietta e stretto mani, la gente l’ha omaggiato con il coro «Arnautovic, Arnautovic». Lui, a tenere vivo il Bologna all’esordio stagionale, mentre dall’Inghilterra sono sicuri che lo United presto lo avrà in pugno. Danijel, il fratello-agente del giocatore, nelle ultime ore ha rotto gli indugi: sì, per Marko le offerte sono arrivate.

Pressing

La vera partita dell’attaccante rossoblù è insomma ancora tutta da giocare e la si consumerà alle scrivanie e coi contratti. Il Bologna ha alzato le barricate, più che altro uno scudo contro le offerte e le richieste che arrivano dall’esterno di Casteldebole. Eppure è servito l’intervento di Sinisa Mihajlovic, l’uomo che Arna considera un fratello anzi di più, un padre, affinché l’austriaco frenasse il suo desiderio di nuove avventure. Un patto tra i due. Fortissimo. Come il loro legame. Ma anche fragile, perché il richiamo della Premier e dello United è potente come il canto delle sirene. «Siamo orgogliosi dell’interesse del Manchester - ha detto ancora Di Vaio -, Marko è al centro del progetto, siamo fieri di lui e vogliamo andare avanti insieme». Legare Arnautovic all’albero maestro della squadra serve, sì. Ma basterà?

Offerte

Fino a quando durerà questa querelle è facile stabilirlo: finché il mercato resterà aperto. Ma è proprio in questo spazio, in questo cuneo tra l’oggi e il 1 settembre, ultimo giorno di trattative, che il Manchester può e vuole inserirsi con decisione. Già oggi (o comunque in queste ore) lo United porterà in pellegrinaggio a Bologna una nuova offerta ancora più alta delle precedenti. Siamo a 9 milioni di euro, ma il club inglese pare sia pronto ad aggiungerne un paio ancora. «Non ha prezzo», continuano a dire i dirigenti rossoblù. Come ha fatto notare ancora Di Vaio, «lo abbiamo detto tutti che non vogliamo vendere: il presidente Saputo, Fenucci, Sartori e io». Fenucci addirittura le porte non le aveva lasciate nemmeno socchiuse: «E’ incedibile» aveva detto. Erano le settimane in cui il pressing su Arnautovic arrivava dalla Juventus. Oggi è diverso. L’interesse dello United è fattivo, concreto, va oltre le parole.

Importante

Quando era arrivato sotto le due torri, poco più di un anno fa (era il 27 luglio 2021), i tifosi lo avevano accolto come un re, come una star. Intuizione di Walter Sabatini (decisivo il suo intervento per sbloccare l’affare coi cinesi dello Shanghai), Arnautovic aveva riacceso vecchi desideri sopiti. Arnautovic come le glorie che furono, da Baggio a Signori eccetera. Profumo di gloria. Infatti l’anno scorso i gol di Arna erano stati 14 (più uno in coppa, 15), gol che avevano mascherato un finale non proprio col botto. Il merito del Bologna, ha detto Marko, 33 anni, è «avermi ridato la voglia di giocare a calcio». L’arrivo di Sartori e la conferma di Arnautovic a stella polare dell’attacco avevano tenuti vivi i sogni del popolo rossoblù. Se il Bologna perde anche lui, chi darà la direzione?


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