Bologna, subito Moro. Due soluzioni per la difesa

Imminente la firma del croato. Dall’Az Alkmaar c’è Chatzidiakos, ma è soltanto la seconda scelta
Bologna, subito Moro. Due soluzioni per la difesa© Getty Images
Claudio Beneforti 
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BOLOGNA - Altro che 51 punti e facciata sinistra della classifica come ha chiesto con grande superficialità Joey Saputo, togliamoci subito il dente: questo è un Bologna che dovrà lottare per salvarsi. E ciò soprattutto per un motivo: almeno a oggi è lontano come spessore tecnico dalle prime dieci e in un campionato così equilibrato tutte le squadre della facciata destra dovranno guardarsi più alle loro spalle che vivere con la speranza di andare avanti, tanto è grande (appunto) la forbice tra le due metà. Qual è stata la colpa del governo del Bologna fin qua? Conoscendo bene sia la realtà che le difficoltà legate alla presenza attiva di Sinisa Mihajlovic quella di non aver consentito da subito al tecnico di poter contare su una squadra competitiva. Ora, è vero che in campo vanno l’allenatore e i calciatori, ma per le partite finite male di Roma contro la Lazio e contro il Verona, certo, anche la società ha le sue grandi responsabilità

Fategli fare il Sartori

E vi diciamo perché: nonostante abbia incassato la bellezza di 53 milioni di euro dalle cessioni di Hickey, Svanberg e Theate, il governo rossoblù ha tirato troppo per le lunghe il suo mercato. Questo calciatore non si può prendere perché costa troppo di ingaggio, e poi lo ha preso la Salernitana, quest’altro è un giovane che non vale i soldi che chiedono, e poi lo ha preso il Torino, su questo è rischioso fare un investimento, infine Lucumì: il Bologna lo ha rilevato solo quando il Genk ha barattato la rateizzazione della clausola con una percentuale del 20% sulla rivendita. No, per comportarsi così Saputo avrebbe anche potuto fare a meno di portarsi in casa un numero uno come Giovanni Sartori. Se decidi di prendere una Ferrari o una Lamborghini e poi preferisci lasciarla in garage perché ti costa troppo di benzina, finisci per vanificare la scelta. Magari, ecco il punto, solo per buttare fumo negli occhi dei tifosi e fargli credere in una svolta, che a certe condizioni non potrà mai esserci. Perciò da qui alla fine del mercato Saputo e il suo braccio operativo Fenucci dovranno consentire a Sartori di dare finalmente un seguito con i fatti alle sue idee, anche perché con le seconde, le terze e le quarte scelte l’organico non migliora. Anche se qualche rossoblù è davvero ridotto ai minimi termini: vedi Bonifazi che ne ha combinate di cotte e di crude contro il Verona, vedi Soriano (e ci dispiace dirlo) che a oggi cammina dentro il campo, vedi Aebischer che non è né carne né pesce, vedi Vignato che non può fare la mezzala, non dimenticando il disastro combinato da Soumaoro all’Olimpico.

Idee Chatzidiakos e Vitinha

Al Bologna di oggi mancano un altro difensore importante, un titolare e non un’alternativa, due centrocampisti (uno è Nikola Moro) e un attaccante: ebbene, solo così Saputo potrebbe anche essere accontentato. E sia chiara una cosa: se la squadra rossoblù non dovesse riuscire a raggiungere quello che è l’obiettivo dichiarato dal presidente la colpa sarebbe soprattutto dello stesso Saputo che ha pensato molto più a rientrare che a investire, non capendo la realtà del Bologna, e per quello che è il suo ruolo anche di Fenucci per non essere stato capace di sensibilizzarlo a dovere sul problema. E per problema intendiamo anche gli scenari legati a Sinisa. Intanto ieri sera Sartori è arrivato a un passo dalla chiusura di Moro e ha messo nel suo mirino, oltre al difensore svizzero Becir Omeragic, classe ‘2002, dello Zurigo, anche il greco dell’AZ Alkmaar Pantelis Chatzidiakos, 25 anni. Detto che a oggi il governo rossoblù non sembra intenzionato (a torto ) a portare a Casteldebole un secondo centrocampista e in attesa di vedere la nuova puntata relativa a Shomurodow, il Bologna ha seguito Vitinha del Braga, che ha una clausola rescissoria da 30 milioni. Avete già capito... 


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