Fiorentina, la strategia in porta: Milinkovic frenato da... Mandragora

La Viola deve definire la situazione tra i pali: sembrava una questione di facile soluzione visto che Dragowski è al centro di un’asta fra Espanyol e Reims e che sicuramente andrà via. Invece tutto si è complicato e ora la società deve riflettere
Fiorentina, la strategia in porta: Milinkovic frenato da... Mandragora
Andrea Giannattasio
5 min

FIRENZE - Servirà ancora un po’ di tempo per capire che direzione prenderanno le strategie della Fiorentina tra i pali in vista della prossima stagione. Quello che infatti sembrava un capitolo di fin troppo facile risoluzione - l’addio scontato di Dragowski, la conferma di Terracciano a titolare come premio per la stagione da poco conclusa e l’affiancamento di un giovane di prospettiva da affiancare all’attuale numero 1 - si è con il tempo trasformato in un rebus tutto da sciogliere e l’epilogo di questa vicenda non sembra al momento così imminente. L’ultima tappa del percorso (iniziato con il sogno Vicario che però si è quasi subito esaurito per le eccessive richieste dell’Empoli) racconta che, a differenza di quanto si potesse credere fino a poco fa, non è ancora chiaro chi sarà il detentore della porta a partire da agosto, visto che il progetto originario di inserire all’interno del pacchetto portieri Milinkovic-Savic del Torino si sta col tempo affievolendo. “Colpa”, si fa per dire, di un’altra trattativa di mercato che sta coinvolgendo (ma stavolta da concorrenti) viola e granata, ovvero quella per Mandragora, sul quale il club di Commisso ha di recente messo la freccia trovando l’accordo economico con la Juventus per il cartellino del mediano. Un battibecco a distanza che ha complicato l’affare per arrivare all’estremo difensore serbo, ritenuto da Italiano il profilo ideale per entrare a far parte della rosa della Fiorentina nella prossima stagione.  

Mercato Fiorentina, rispunta Gollini

La reazione del presidente Cairo, che su Mandragora tenterà ancora un rilancio nel corso del weekend, non si è così fatta attendere. Le richieste dei granata per il classe ’97 si sono all’improvviso alzate e la formula del prestito che era stata concordata a inizio giugno (l’affare era ai dettagli) è diventata ben poco gradita per il Toro, che ora preferirebbe salutare solo a titolo definitivo il suo gigante di 202 centimetri. Le parti sono ancora al lavoro per trovare una nuova intesa ma la sensazione è che il terreno attorno a Milinkovic-Savic si sia ormai bruciato. Ragion per cui la Fiorentina è tornata a valutare un altro obiettivo di mercato che Pradè e Barone avevano seguito già a fine maggio ovvero Pierluigi Gollini, di rientro all’Atalanta dopo il prestito (senza acuti) al Tottenham ma destinato a trovare una nuova collocazione. Anche in questo caso, tuttavia, i dubbi non mancano. Prima di tutto perché l’arrivo del portiere nerazzurro (con un breve passato nel vivaio viola che però non gli garantirebbe l’inserimento nell’apposita lista Uefa per la Conference League) obbligherebbe la Fiorentina a sconfessare il progetto iniziale di confermare Terracciano come titolare e poi perché, proprio come un mese fa, l’idea dei viola sarebbe quella di prelevare solo in prestito il classe ’95. Un’opzione, questa, non molto gradita alla Dea

Asta per Dragowski

Tutto ancora in divenire, dunque, con novità che sono attese per domani ma che non porteranno comunque ad accelerate sul fronte portiere. Almeno per ciò che riguarda le entrate, visto che almeno su Dragowski la strada pare ormai segnata: sul polacco - che per questioni di natura burocratica non può rientrare più nel mirino dei club della Premier - si è scatenata un'asta tra l’Espanyol e il Reims e l’addio pare ormai vicino. Difficilmente però i viola riusciranno a ricavare una cifra superiore ai 5 milioni di euro, dato il contratto in scadenza nel 2023. Entro la prima settimana di luglio arriverà infine il prolungamento di un anno per Rosati, prossimo allo svincolo tra soli quattro giorni. 


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