Lukaku all’Inter, il summit e la formula per il ritorno

Vietato illudersi, ma i segnali sono chiari: il ritorno del belga raccoglie ampi consensi. Il feeling con Lautaro e i gol segnati da BigRom pesano ma l’operazione non è semplice
Andrea Ramazzotti
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MILANO - La parola d’ordine è non pensarci troppo e non illudersi, ma in questo momento in casa nerazzurra ogni trattativa di mercato passa in secondo piano rispetto al possibile ritorno di Romelu Lukaku. Ne sa qualcosa Paulo Dybala che da tempo la dirigenza di viale della Liberazione definiva un’opportunità, ma "non una priorità". Adesso è chiaro il perché: tra riavere di nuovo con la maglia nerazzurra il gigante belga e poter contare sul 10 ex Juventus gli uomini mercato di Zhang e Simone Inzaghi non hanno dubbi e votano compatti per Big Rom. Un centravanti simile, come è già stato dimostrato dai 64 gol interisti in due anni, nel nostro calcio ha un impatto devastante e avendolo, l’Inter probabilmente tornerebbe ad essere la favorita numero uno per lo scudetto. Il feeling, in campo e fuori, con Lautaro Martinez non fa altro che rafforzare la sua candidatura. Anche i tifosi sono al settimo cielo per il suo "come back": ci sarebbe da eliminare qualche ruggine con la Curva Nord, ma niente di impossibile. E pure per gli sponsor del club, compreso il nuovo marchio che apparirà sulla maglia, DigitalBits, ritrovare un personaggio come il belga in squadra sarebbe un toccasana. Dybala, inseguito dalla Roma, non è stato scartato, ma è congelato in attesa degli eventi relativi a Lukaku. 

Mercato Inter, come può tornare Lukaku

L’operazione non è semplice e lo sarà ancora di meno se, con l’ormai imminente arrivo della nuova proprietà del Chelsea, Marina Granovskaia sarà confermata plenipotenziaria fino a settembre. Se toccherà alla "zarina" gestire il mercato, per Marotta e Ausilio non sarà una bella notizia perché 10 mesi fa le firme per la cessione di Lukaku al Chelsea per 113 milioni sono arrivate al termine di una negoziazione spigolosa, senza sconti da parte dei due dirigenti nerazzurri e con la Granovskaia che non la prese bene. Ecco perché l’Inter manderà avanti il ragazzone di Anversa, con il quale concorderà un piano d’azione. Non solo l'ingaggio, ma anche come muoversi per spingere i Blues ad accontentarlo. In un modo o nell’altro. 

Lukaku-Inter, il summit

La formula per riportarlo a Milano sarà il prestito annuale. Perché i nuovi regolamenti non prevedono una durata più lunga di 12 mesi per i trasferimenti temporanei. In realtà Romelu vorrebbe la garanzia di non tornare più indietro perché ha rotto con Tuchel e neppure il tecnico ex Psg lo vede di buon occhio. Per questo è necessario lavorare a un’operazione più articolata con un primo prestito al quale ne dovrebbe seguire un altro, non formalizzatile però adesso. Nel 2024 si ragionerebbe sull’acquisizione del cartellino di Big Rom, a quel punto trentunenne. A dialogare con l’Inter sarà un legale di fiducia del centravanti, Sebastien Ledure, perché con Federico Pastorello, fino a giugno federalmente suo rappresentante, c’è stata una frattura netta. Già domani può esserci il primo summit. 

Inter, Bastoni e Bremer

Il sogno Lukaku, dunque, è vivo, ma non dimentichiamoci che l'Inter deve far cassa con una cessione. Bastoni è nel mirino del Tottenham, ma a lui è interessato pure lo United. Tutto porta a pensare che sarà lui il sacrificato, a meno che non arrivi un’offerta irrinunciabile per Martinez. Inzaghi lo vuole tenere e il Toro non intende andarsene, ma attenzione... Capitolo Bremer: la concorrenza c’è, ma i nerazzurri si sentono forti del gradimento del giocatore. Almeno per quel che riguarda l’Italia. Il "patto" resisterà e l’Inter lo pagherà tra 25-30 milioni come vorrebbe? Cairo per ora non ci sente e spera in un’asta perché lo valuta 50, noncurante della clausola rescissoria inferiore ai 15 milioni che entrerà in vigore a gennaio e che permetterà al brasiliano di andarsene a metà stagione a prezzo di saldo. 


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