La prima volta di Dybala: più giochi, più guadagni

L'inedita situazione dell'argentino: dalla zona comfort juventina alla snervante attesa di una sistemazione interista. Marotta lo rassicura, ma pone una condizione dettata dai dubbi sulla continuità di rendimento del giocatore dopo le ultime due stagioni in altalena
Paulo Dybala© Getty Images
Xavier Jacobelli
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Paulo Bruno Exequiel Dybala ha ventotto anni. Ha giocato per 7 stagioni consecutive nella Juve segnando 115 gol fra campionato e coppe (11 più di Platini), vincendo 5 scudetti, 4 Coppe Italia e 3 Supercoppe di Lega. Nell'Argentina di Messi, campione del Sudamerica, è considerato l'alter ego di Leo, anche se questi è decisamente troppo ingombrante, tant'è vero che Dybala ha collezionato sì 34 presenze con l'Albiceleste, ma 18 da subentrante e ha segnato soltanto 3 gol, l'ultimo dei quali all'Italia, il 1° giugno scorso a Wembley.

La condizione di Marotta

Nell'arco della sua carriera, mai prima d'ora Dybala ha visto il proprio ingaggio condizionato dal rendimento: le ultime due stagioni in bianconero le ha vissute in altalena, certo non per colpa sua, ma a causa del Covid, di un serio infortunio muscolare, di due ricadute, della convivenza non sempre facile con Ronaldo, a suo tempo. Tuttavia, Marotta lega l'arrivo all'Inter di Paulo a una clausola traducibile con la formula 'Più giochi, più guadagni'. E' evidente che la frenata sull'operazione non nasca solo e soltanto dall'incipiente ritorno di Lukaku e dalla necessità di sfoltire l'attacco, salutando uno o anche due fra Correa, Dzeko, Sanchez per alleggerire considerevolmente il monte ingaggi.

Il sigillo di Zhang

La proposta scritta dell'Inter è sul tavolo: contratto di 4 anni in cambio di 5 milioni di euro netti a stagione che diventano 6 se Dybala gioca almeno il 50 per cento delle partite in programma, fra campionato e coppe. L'offerta è più che ragionevole, considerati i chiari di luna, gli equilibri di bilancio nerazzurri e gli equilibrismi che Marotta deve fare, assieme ad Antonello, per tenere sotto controllo le entrate e le uscite, altrimenti Zhang non può e non vuole apporre il sigillo all'operazione. E pensare che, se avesse voluto, il mitologico Antun avrebbe potuto siglare l'accordo prima del ciclone Lukaku. Ora l'Inter suona un'altra musica, auspicando che da questo orecchio ci sentano Dybala e chi ne cura gli interessi.


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