Inter, Inzaghi in pressing. E Gosens non parte più

Simone spera ancora che Zhang in extremis apra all’arrivo di Acerbi. Ma rimane la minaccia Psg su Skriniar, anche se la società fa muro
Inter, Inzaghi in pressing. E Gosens non parte più© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno 
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MILANO - Alla fine non è successo (ancora) nulla, ma la giornata di ieri, in casa nerazzurra, è stata comunque di grande fibrillazione. Il successo sulle Cremonese è stato rapidamente archiviato e, in attesa di concentrarsi sul derby, è il focus si è spostato sul mercato, con Gosens, Acerbi e nuovamente Skriniar al centro dei riflettori. Per il tedesco, se non altro, si è chiuso tutto già in mattinata. Nel senso che il Bayer Leverkusen, dopo aver improvvisamente bussato alle porte di viale Liberazione, non è andato oltre la proposta di un prestito con diritto di riscatto. L’Inter l’avrebbe presa in considerazione soltanto se il diritto fosse diventato obbligo (a 28 milioni), ma il club tedesco si è ritirato. E così il club nerazzurro ha lasciato decadere l’offerta (sempre prestito con diritto) che aveva fatto pervenire allo Stoccarda per Borna Sosa, individuato come possibile sostituto dell’ex-Atalanta.  

Muro per Skriniar

Gosens, quindi, resta. E, a questo punto, spera di riuscire a giocare un po’ di più, con l’obiettivo evidentemente di tornare quello di Bergamo. Il primo ad augurarselo è pure Inzaghi. Che spera anche di non veder partire Skriniar per il Psg, proprio al fotofinish del mercato. In realtà, su questo fronte, dall’universo nerazzurro piovono solo smentite. In Francia hanno cominciato a parlare di un coinvolgimento diretto delle proprietà, quindi tra Nasser Al-Khelaifi e Steven Zhang, poi di riunioni in corso a Milano con segnali positivi per il club transalpino. L’Inter ha replicato negando sia qualsiasi nuovo contatto sia l’arrivo di un’ulteriore offerta (attorno ai 65 milioni), comunque respinta. Resta, però, il sospetto che, all’ultimo momento, qualcosa possa accadere. Ovvero che il Psg si presenti con una proposta finalmente vicina ai desideri nerazzurri. Tuttavia, anche davanti a questa ipotesi, la dirigenza ha ribadito la linea ufficializzata giusto una decina di giorni fa: Skriniar non si muove. E in tempi stretti si lavorerà al rinnovo di contratto del difensore, divenuto più urgente che mai.  

Inzaghi senza Acerbi

È stato direttamente Zhang a togliere lo slovacco dal mercato. Ma davvero non cambierà idea se sul tavolo finisse un’offerta da 70 milioni o più? La logica dice di no, ma un piccolo margine di incertezza è sempre bene lasciarlo. Dovesse clamorosamente accadere, però, sarebbe come un terremoto, perché significherebbe sconfessarsi davanti all’intero universo nerazzurro: dirigenti, allenatore, giocatori e tifosi. Senza contare che non ci sarebbe più il tempo per trovare un sostituto: chiaramente non potrebbe esserlo Acerbi… Peraltro, l’arrivo dell’ex-laziale continua ad essere bloccato dallo stesso Zhang. Il lavoro diplomatico della dirigenza, finora, non ha prodotto i risultati sperati. E ieri sarebbe stato nuovamente offerto Zagadou. Ovviamente ci si proverà fino all’ultimo, sperando di far breccia nelle resistenze presidenziali. Peraltro, dopo la Cremonese, Inzaghi non si è nascosto. Ha detto chiaramente qual è il suo pensiero: "Ci manca un difensore, spero di essere accontentato". La sua preoccupazione è reale, tenuto conto di una stagione con tanti impegni ravvicinati. Nonostante l’ottimo rapporto, però, nemmeno Simone è riuscito a smuovere Zhang: non ritiene che l’esigenza tecnica sia tale da autorizzare l’ingaggio di un altro elemento, con ingaggio da 2,2 milioni netti. Oggi, Marotta, Ausilio e Baccin proveranno a piazzare Agoumé e Salcedo. Ma difficilmente sarà la sistemazione degli ultimi esuberi a far cambiare idea al presidente. 


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