MILANO - Il pallone passa a Lautaro. Si trova davanti alla porta spalancata e deve scegliere se fare gol, oppure se tirare ancora oltre la traversa. Adesso, infatti, spetta a lui, e soltanto a lui, decidere se venire incontro alle necessità dell’Inter, oppure restare sulla richiesta di 12 milioni a salire, per il rinnovo del suo contratto. Nel primo caso, le trattative proseguiranno con rinnovato ottimismo, al fine di trovare un’intesa che possa soddisfare tutti. Altrimenti, sarà rottura. E, a quel punto, partirà l'invito a portare l’offerta di una squadra pronta ad acquistare subito il Toro. Altri margini di manovra non ce ne sono.
Inter-Lautaro, alta tensione
È quanto emerso dall’incontro tra la dirigenza nerazzurra e l’avvocato Camaño, l’agente dell’argentino. È andato in scena ieri mattina, non in viale Liberazione, ma in uno degli alberghi del centro. Era un appuntamento atteso e dovuto, visto che negli ultimi giorni la tensione aveva raggiunto livelli non previsti. Colpa, in particolare, delle dichiarazioni del procuratore, ben poco gradite dall’Inter. Che avrebbe preferito il silenzio, piuttosto che mettere più volte la questione su piazza. In aggiunta, si è trattato anche del primo vero confronto diretto dopo che l’entourage di Lautaro ha improvvisamente alzato l’asticella delle pretese. Già perché fino a un paio di mesi fa, ovvero quando tutto è stato messo in stand-by in attesa che venisse definito il futuro del club, si ragionava su altre cifre e le distanze erano più ridotte, tanto da immaginare di poter raggiungere senza grandi problemi un’intesa.
Lautaro, Inter sorpresa: la situazione
L’Inter è rimasta sorpresa, perfino sconcertata, dalla portata delle nuove richieste. Ma Marotta e Ausilio sono comunque rimasti sulle loro posizioni: impossibile, come quota fissa, non solo arrivare a 12 milioni, ma anche a 10. Unico spazio per toccare la doppia cifra sono i bonus, ma legandoli a traguardi sportivi che garantiscano anche un ricavo supplementare al club (vedi a esempio i turni di Champions). Il concetto è stato ribadito a Camaño, anche ieri. Anche in toni non proprio concilianti, per la verità. L’avvocato ha ascoltato, ma sostanzialmente non ha ribattuto. Si è limitato a dire che avrebbe affrontato l’argomento con il suo assistito, per poi organizzare un nuovo appuntamento.
Inter-Lautaro, nuovo incontro
Come premesso, siamo arrivati a una sorta di dentro o fuori. L’Inter vuole andare a “vedere” se l’amore di Lautaro per il club, manifestato a parole, trovi corrispondenza anche nei fatti: insomma, se davvero ama l’Inter, deve dimostrarlo venendo incontro alle nostre esigenze. L’alternativa è un divorzio immediato. Perché in viale Liberazione non intendono correre il rischio di ritrovarsi, tra un anno, obbligati a vendere il Toro, incassando meno del suo valore causa contratto in scadenza nel 2026. La “minaccia” può servire anche per capire se, alle spalle di Lautaro e dei suoi rappresentanti, ci sia già un’altra squadra disposta a soddisfare le sue richieste. Quello di Camaño, infatti, potrebbe anche essere soltanto un tentativo di forzare la mano, per ottenere il massimo possibile per il suo assistito. Tuttavia, il tempo per le schermaglie ora è terminato. Con la giornata di ieri le carte sono state messe sul tavolo. Già nelle prossime ore, o al più tardi la prossima settimana - assemblea dei soci permettendo - ci sarà il nuovo incontro. E a quel punto ogni domanda troverà la sua risposta.