Da Baggio a Vlahovic, le cessioni della Fiorentina alla Juve che hanno fatto storia

Trasferimenti eccelenti da Firenze a Torino, storie di guerriglie cittadine, di rigori non tirati e di certificati medici
Da Baggio a Vlahovic, le cessioni della Fiorentina alla Juve che hanno fatto storia
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Le due tifoserie non si amano, ma Fiorentina e Juve spesso hanno concluso trattative insieme. E altrettante volte, quando il passaggio è stato dal viola al bianconero, nella città gigliata non sono mancati autentici terremoti, polemiche, addirittura guerriglie. Potremmo andare molto indietro e parlare di Sergio Cervato, leggenda della Fiorentina con più di 400 presenze in maglia viola e lo scudetto storico del 1956: nel 1959 prenderà la strada di Torino, dove vincerà due scudetti in due anni. La vera 'storia' delle trattative tra i due club inizia però nel 1990.

Baggio alla Juve, la guerriglia a Firenze

Nel 1990 il trasferimento che più è passato alla storia, quello del Divin Codino Roberto Baggio dalla Fiorentina alla Juve. I Pontello cedono ai soldi, la città esplode letteralmente dando vita a una guerriglia urbana intorno a quella che all'epoca era la sede viola. Baggio alla Juve viene considerato più di un tradimento dai tifosi perché era l'idolo che aveva conquistato tutti, il successore di Giancarlo Antognoni, il ragazzo atteso nonostante i gravi infortuni al ginocchio. Ricordiamo come andò al primo confronto in terra toscana: Baggio che si rifiuta di battere un rigore e che uscendo dal campo raccoglie una sciarpa viola lanciatagli dagli spalti. A Torino si consacrerà vincendo il Pallone d'oro, due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa.

Bernardeschi e il certificato medico

Tralasciando altri passaggi da una rivale all'altra, tipo Felipe Melo, Bojinov e Neto, arriviamo al 2017 quando Federico Bernardeschi – un'altra promessa che sta sbocciando – presenta un certificato medico pur di non raggiungere il ritiro della Fiorentina, proprio mentre gli agenti stanno trattando il suo passaggio alla Juve per 40 milioni. Aveva debuttato con i professionisti proprio in maglia viola, nel 2014-2015 e, in tre anni, lo score parla di 23 gol e 12 assist. Anche per lui, come per Baggio, trasferirsi a Torino significa vincere: scudetti, Coppe Italia e la Supercoppa. Non sempre amato dai tifosi bianconeri, si è tolto anche in Nazionale lo sfizio di vincere un Europeo.

Cuadrado: tra Firenze e il Chelsea prima della Juve

Juan Cuadrado non è passato proprio dalla Fiorentina alla Juve perché di mezzo c'è la stagione al Chelsea, ma per molti è come se fosse un ex. Il colombiano inizialmente è a metà tra Udinese e Fiorentina, ma nel 2014 i Della Valle tirano fuori 21 milioni per rilevaree anche l'altra metà del cartellino. Sono 106 le gare in maglia viola, con anche 26 gol, prima della cessione al Chelsea per 30 milioni più il prestito di Salah. Ad agosto del 2015 entra in ballo la Juve che prima lo prende in prestito dai londinesi, poi lo riprende l'estate successiva definitivamente. E Cuadrado attualmente è uno dei migliori tra i bianconeri, il vero regista della squadra.

Chiesa, scusate il ritardo

Strana storia quella di Federico Chiesa. Doveva arrivare alla Juve nell'estate del 2019, ma l'avvento di Commisso come presidente (e il volere della piazza) ritarda di una stagione il suo passaggio definitivo in bianconero, avvenuto tra l'altro nell'ultimo giorno di mercato con l'ok al pagamento dilazionato da parte di Agnelli & C. Si è imposto subito come uno dei migliori in bianconero, così come in Nazionale. Quest'anno tanta sfortuna fino all'infortunio al crociato che lo terrà fuori fino alla prossima estate.

Vlahovic: le minacce di morte a trasferimento ancora non ufficializzato

L'ultimo in ordine di tempo a fare il trasloco da Firenze a Torino dovrebbe essere Dusan Vlahovic, l'attuale capocannoniere della serie A. Ancora non è arrivata l'ufficialità, si parla di 75 milioni di euro per vederlo con la maglia della Juve, eppure già sono comparsi a Firenze striscioni volgari e di minacce contro l'attaccante serbo. Anche lui colpevole di alto tradimento per la Curva Fiesole. Anche lui affermatosi in viola per poi fare il salto in avanti e provare a ripercorrere le orme di chi lo preceduto a Torino: vincere. E, nel suo caso, segnare.


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