Juve-Vlahovic, Arrivabene da oggi è Partebene

Juve-Vlahovic, Arrivabene da oggi è Partebene© Juventus FC via Getty Images
Ivan Zazzaroni
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Sarà perchè è sceso - o salito, fate voi - da un altro pianeta, quello dei motori, ma nel ruolo di amministratore di una società di calcio, Maurizio Arrivabene ha appena completato un importantissimo acquisto seguendo alla lettera le regole (incredible but true) e correndo scientemente qualche rischio anche personale: se non gli fosse riuscito il colpaccio, apriti cielo: nel giro di tre giorni sarebbe passato da bravo ragazzo (peana a go go in corso d’opera) a testa di cazzo (cit. Guido Mazzetti, il guru di Galliani). Non a caso nella fase più complicata della trattativa qualcuno gli ha sentito pronunciare questa frase con la tipica inflessione bresciana: «Io non posso cambiare il calcio, ma il calcio non può cambiare me».

E allora ho pensato: rispettare le norme e fare comunque centro è dunque possibile. E io che credevo che in Italia bisognasse agire sempre al contrario per avere successo... Da tempo - lo ricordo - la Juve pensava a Vlahovic. Ma per giugno: una grande punta figurava in cima ai desiderata dell’allenatore. All’inizio della scorsa settimana, verificati i limiti offensivi della squadra e le urgenze finanziarie del club, Arrivabene ha tentato l’accelerazione - questa, sì, da Formula 1 - provando ad anticipare i tempi. Ha mostrato i numeri che aveva elaborato a Andrea Agnelli, il quale li ha girati al Cfo. Nel preciso momento in cui è arrivato il via libera di Elkann il Nostro - che da oggi è Partebene - ha preso contatto con la Fiorentina e incontrato il suo omologo Barone per capire se ci fossero i margini per sviluppare la trattativa. Trovata facilmente l’intesa, è passato al secondo step avvicinando gli “amici” di Vlahovic, il cui contratto scadeva nel giugno 2023.

Per un paio di giorni, proprio sulla scorta dell’accordo tra le società, Ristic, agente con un solo assistito, e compagni han giocato al rialzo tanto sulle commissioni quanto sull’ingaggio del calciatore, ma poi il clima (pessimo) che si era creato a Firenze, le attese della tifoseria juventina e la prospettiva di perdere un contratto principesco (da 1 milione netto bonus inclusi a 7 più bonus) e una commissione monstre li hanno indotti a favorire la conclusione dell’affare, giunta nel tardo pomeriggio di giovedì 27.

L’aspetto delle commissioni, inquadrato ieri nel fondo di Barbano, mi porta a ribadire un concetto: fino a quando i club verseranno cifre folli per le mediazioni non potranno fare le vittime. La crociata generalizzata contro gli agenti è un paravento che non regge più. La stragrande maggioranza dei procuratori non strangola i club: anzi, aspetta da anni di essere saldata. I limiti oltre i quali non si può andare dovranno imporli per primi i club e, in seconda battuta, le istituzioni. Gli agenti, quelli “buoni” ma soprattutto quelli “cattivi”, non potranno fare altro che adeguarsi.

Hanno liberato Walter Sabatini

In meno di una settimana alla Salernitana il 66enne Walter Sabatini ha mosso - e fatto - più cose che nei due anni bolognesi. Ora è finalmente libero: libero di testa e libero di operare in totale autonomia. Niente più controlli: deve solo rispettare gli equilibri più naturali, il suo e quello del club per il quale lavora. A Bologna era entrato nel posto giusto, sbagliato era il momento. A Salerno è giusto tanto il posto quanto il momento. Dice: cosa c’entra Sabatini con Vlahovic? Nulla, ma ce l’avevo sulla punta del polpastrello ingobbito (altra cit. Vladimiro Caminiti).


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