Morata: “Ero in trattativa con il Barcellona, ma Allegri bloccò tutto”

L'attaccante spagnolo della Juve parla in un'intervista alla versione spagnola di Men's Health e ricorda cosa è successo nel gennaio scorso
Morata: “Ero in trattativa con il Barcellona, ma  Allegri bloccò tutto”© Men's Health
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Alvaro Morata è sulla copertina di Men's Health, a torso nudo: “Di solito faccio molte foto, ma con i vestiti” dice scherzando. L'attaccante della Nazionale spagnola e della Juve è stato uno dei primi calciatori a parlare di salute mentale e di come si possa essere influenzati dall'esaltazione collettiva, dalle critiche dei media e dalle minacce sui social media: “Io non lavoro con una sola persona. Mi piace che mi diano la loro opinione e punti di vista diversi psicologi e allenatori. Dipende dal momento della mia vita. E non parlo solo di quando perdi, ma anche di quando dopo una partita importante sei stato il migliore. Questo vale in particolare per i giovani, che in certi momenti finiscono sull'ottovolante. Siamo passati dall'essere su tutte le copertine quando facciamo gol a non poter entrare sui social network se sbagliamo un rigore. L'equilibrio è importante. Perché per noi che andiamo in palestra c'è il fisioterapista, il nutrizionista, ma non chi ci allena la testa?”.

Morata: 30 anni e una carriera all'apice

Morata ha quasi 30 anni e si ritrova in uno dei suoi momenti migliori: “Quando avevo 18-19 anni e ho iniziato ad andare in nazionale mi hanno detto che non mi sarei accorto del tempo e mi sarei ritrovato trentenne, negli ultimi anni della mia carriera. Se mi guardo indietro, loro hanno tutte le ragioni del mondo, è il dolore del mondo del calcio. Negli altri lavori ti ritagli la carriera e, quando sei maturo, è quando inizia davvero la tua vita professionale. Per i calciatori è il contrario: quando cresci e stai bene mentalmente, nel corpo... a 35 anni sei già vecchio per tutti”.

Morata: “Sono un attaccante che ha bisogno di correre”

Il cartellino di Morata appartiene all'Atletico Madrid, ma è in prestito alla Juve e a gennaio poteva diventare del Barcellona: “C'erano diverse opzioni e ne ho discusso con Allegri perché giocavo da prima punta, ma io non sono un attaccante che gioca con il fisico: ho bisogno di spazio per correre. Mi ha detto che sarebbe arrivato un altro attaccante e che avrei giocato più indietro, da seconda punta. Questo ha chiuso tutte le porte alle trattative con altre squadre”. Il futuro? "Sono fortunato che mia moglie e i miei figli siano disposti a pensare alla mia felicità. Vogliono solo il bene di loro papà le mie figlie. Sono fortunato che anche Alice supporti le mie decisioni. Finché stiamo insieme, possiamo andare ovunque. Anche sulla luna”.


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