La Juve rilancia per Di Maria, ma Barcellona e Benfica non lo mollano

I bianconeri mettono sul piatto 7 milioni a stagione per convincere l'argentino: il club blaugrana e i portoghesi restano in agguato, presto la risposta definitiva
La Juve rilancia per Di Maria, ma Barcellona e Benfica non lo mollano© EPA
Filippo Bonsignore
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Countdown per il Fideo. Di Maria riflette, la Juve attende. Siamo nel pieno del weekend che verosimilmente potrebbe rivelarsi decisivo per scoprire la decisione del campione argentino sul futuro. La soluzione del caso sembra dietro l’angolo ma è bene comunque tenere la porta aperta anche ad un’ulteriore proroga dei tempi, visto come la vicenda si è dipanata nelle ultime settimane, assumendo sempre più i contorni della telenovela. Adesso dovremmo essere vicini all’epilogo: entro oggi alla Continassa aspettano di conoscere la scelta di Angel, giunto ieri a Ibiza da Rosario. Una risposta definitiva, insomma, che possa chiarire, in un senso o nell’altro, lo scenario.

Lo scenario

La clessidra scorre e la Juve resta in attesa, quindi. E lo fa con una fiducia crescente rispetto a qualche giorno fa dopo il sorpasso messo a segno dal Barcellona. L’ingresso in scena del club catalano è stato impetuoso, con la telefonata del tecnico Xavi al giocatore che è rimasto affascinato dalla prospettiva di giocare al Camp Nou ed attratto dal progetto. A questo si è aggiunta la chiara preferenza della famiglia di Di Maria, desiderosa di tornare in Spagna. Il Barça così ha messo la freccia ed è balzato in pole position. La Juve però ha continuato ad insistere e non ha mollato la presa, sfruttando l’impasse del momento in casa blaugrana. Il Barcellona, alle prese con gravi problemi economici e con l’obbligo di rientrare nei parametri imposti dalla Liga spagnola per poter operare sul mercato sul fronte degli acquisti, non ha potuto accelerare come avrebbe voluto. Così la Juve ha compiuto un passo verso Di Maria e ha modificato l’offerta, proponendogli un contratto su misura per le sue esigenze: intesa annuale, con ingaggio di 7 milioni, più opzione per una seconda stagione. La volontà di Angel di tornare in patria al termine del prossimo campionato (chiuderà la carriera al Rosario Central, la squadra del cuore) così non sarebbe intaccata, lasciando anche spazio eventuale ad una seconda stagione italiana, e pure dal punto di vista dello stipendio si è arrivati alla quota che rappresentava la base di partenza richiesta dal giocatore. L’opzione Barcellona è rimasta quella preferita da Di Maria e dalla sua famiglia, con l’alternativa del Benfica sullo sfondo da non escludere dai ragionamenti. Gli ulteriori argomenti portati al tavolo della trattativa dalla dirigenza juventina, però, non hanno lasciato indifferente Angel. Disposto, sì, ad aspettare il Barcellona fino al migliorare della situazione societaria ma con delle garanzie. La Juve invece ha dimostrato di volere subito il giocatore, senza indugi, e per questo ha cercato di esaudire le richieste del campione argentino. Un elemento che potrebbe fare la differenza. Siamo al “dentro o fuori”, insomma. Alla Continassa c’è la convinzione di aver fatto tutto il possibile per convincere Di Maria e per andare incontro ai suoi desiderata sulla durata dell’intesa e sullo stipendio. Ora la palla passa al Fideo: Juve, Barça o Benfica?

La pista Kostic

In attesa di scoprire la verità, alla Continassa si continua a lavorare sulle alternative. La pista principale porta, al momento, a Filip Kostic. Il serbo ha rifiutato finora tutte le proposte di rinnovo del contratto in scadenza nel 2023 presentategli dall’Eintracht Francoforte. Il motivo è chiaro: aspetta l’accelerata della Juve. La base di partenza, infatti, c’è: l’entourage del giocatore e il club bianconero avrebbero già raggiunto un principio di accordo per un’intesa triennale a 2,5 milioni a stagione. Logico che, con la situazione di Di Maria in stand-by, Kostic opti per aspettare la Juve. L’Eintracht, però, non scende sotto la richiesta di 20 milioni ma la scadenza del contratto tra un anno facilità il compito dei bianconeri nella caccia allo sconto, fino a 10-15 milioni.


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