Morata e la Juve: non è ancora finita. Cosa può succedere

I bianconeri non hanno esercitato il diritto di riscatto per l'attaccante spagnolo ma non è escluso un nuovo tentativo: la situazione
JUVENTUS - Morata, 29 anni, attaccante di proprietà dell'Atletico Madrid: diritto di riscatto a 35 milioni; - Chiesa, 24 anni, attaccante di proprietà della Fiorentina: obbligo di riscatto a 40 milioni.© Getty Images
Nicola Balice
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TORINO - Per ora, ciao. È arrivato il 30 giugno e la Juve ha colto l'occasione per salutare Paulo Dybala e Federico Bernardeschi, giunti al termine del loro contratto: per loro l'avventura bianconera termina qui, come noto. Ma è stato anche il momento giusto per congedare pure Alvaro Morata, tornato ufficialmente all'Atletico Madrid: come noto da tempo, la Juve non ha esercitato il diritto di riscatto fissato a quota 35 milioni, né è riuscita a trovare un nuovo accordo con il club spagnolo. Termina quindi dopo due stagioni la seconda avventura in bianconero di Morata, ma la parola fine non è detto che sia stata già scritta. Perché la Juve attende di vedere come si svilupperanno le prossime settimane, se dovessero poi riproporsi condizioni favorevoli potrebbe anche tornare all'attacco. 

Mercato Juve, la situazione Morata

Ora Morata torna all'Atletico, in assenza di alternative dal mercato dovrebbe colmare almeno momentaneamente il vuoto lasciato da Luis Suarez. I Colchoneros nelle scorse settimane hanno rifiutato tre ipotesi presentate dalla Juve: no all'offerta da 15 milioni, no alla proposta di un nuovo prestito con opzione di riscatto dopo rinnovo tattico di Morata, no a contropartite tecniche (sul piatto i vari Rugani e Kean, ma anche Rabiot e Zakaria). L'interesse dell'Arsenal e del Barcellona nel frattempo si è decisamente raffreddato. La Juve invece c'è, c'è ancora, non ha fretta e non esclude un nuovo tentativo, magari in chiusura di mercato. 

Juve, grazie Morata

Intanto Morata ha ringraziato così tutto il mondo Juve, attraverso un messaggio postato su Instagram e accompagnato da un video con tutta la sua famiglia in divisa bianconera: «Una delle cose più belle che mi sono capitate nella mia vita è stata avere l’opportunità di indossare questa maglia, ma ancor di più avere la possibilità di far vedere ai miei figli cosa vuol dire “Juventus” come forma di vita e questo lo porteranno sempre nel cuore. Edoardo è nato a Torino e sono orgoglioso di questo. Grazie a tutti i miei compagni, staff e direttori, ai magazzinieri, fisioterapisti, medici e tutte le persone che lavorano dietro le quinte tante ore per noi…grazie di cuore siete persone meravigliose. A voi tifosi grazie mille per il vostro sostegno e una cosa è chiara: ho sempre difeso questa maglia con tutte le mie forze e sarò sempre juventino. Grazie di tutto, fino alla fine»


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