La Juve riparte da Chiesa: è al centro del progetto

L’infortunio al legamento crociato, la rieducazione e il lungo recupero: ora è pronto vuole iniziare la stagione con il botto. E per questo non sta lasciando nulla al caso
La Juve riparte da Chiesa: è al centro del progetto© Juventus FC via Getty Images
Nicola Balice
4 min

TORINO - Ci sono alcuni luoghi comuni nel mondo del calcio. Uno dei più abusati, quando un giocatore rientra da un lungo infortunio, fa più o meno così: «Come un nuovo acquisto». Un messaggio che si ripropone questa volta non a stagione in corso, ma quando ancora deve iniziare. Se si pensa a Federico Chiesa però, tutto sommato, più che di un luogo comune si può parlare di un dato di fatto. Già, perché l'attaccante bianconero e della Nazionale è a tutti gli effetti il primo vero acquisto della nuova Juve: archiviato il prestito biennale pagato 10 milioni, il club bianconero avrebbe in ogni caso esercitato il riscatto che poi è diventato obbligatorio con la qualificazione in Champions, alla Fiorentina altri 40 milioni più 10 di bonus. Non che cambi poi qualcosa di particolare, considerando come Chiesa abbia sempre manifestato la volontà di essere arrivato alla Juve per restare a lungo, indipendentemente da tutto. Anche di quelle offerte vicine ai 100 milioni che già erano arrivate alle porte della Continassa dopo il super Europeo, di fatto rispedite al mittente senza particolari ragionamenti, sia che arrivassero dal Chelsea (o dal Liverpool) sia che provenissero dal Bayern Monaco, guarda caso le squadre che ora si trovano in prima linea a duellare per Matthijs de Ligt: l'olandese andrà al miglior offerente, per Chiesa non ci sono mai stati margini. Era già lui, infatti, nei piani della Juve uno degli uomini su cui puntare per gestire la ricostruzione del post-Cristiano Ronaldo. Lo sarà a maggior ragione ora che del fuoriclasse portoghese ha ereditato pure il numero di maglia. 

Federico Chiesa 7 

Prima di questi giorni, il 7 non poteva proprio passare sulla sua schiena. Perché comunque la scorsa stagione era cominciata con Ronaldo ancora in organico e in campo almeno nella prima partita di campionato, l'interregno della 7 di Dusan Vlahovic è da subito sembrato avere una data di scadenza («Ronaldo? Ho scelto i 7 solo perché era il numero libero più vicino al 9...», le parole del serbo in sede di presentazione). Ma ora il passaggio di testimone, che in campo forse era già avvenuto nei momenti più caldi della stagione targata Andrea Pirlo, è potuto avvenire definitivamente: dopo settimane di riflessione anche sulla maglia numero 10 è stata proprio la 7 a essere scelta da giocatore e club per la nuova stagione di Chiesa, il numero più giusto e forse naturale. Un numero nuovo, per un giocatore tutto nuovo, che non vede l'ora di tornare a disposizione dopo il lungo infortunio, con la stessa rabbia di prima e forse ancor più voglia di vincere. 

Il recupero

Aspettando le stelle, alla Continassa in questi giorni di pre-raduno una stella vera intanto c'è già. Ed è proprio quella di Chiesa. Che in realtà non ha mai staccato la spina, continua a lavorare duramente per non perdere terreno e continuare a seguire la tabella di marcia: il 9 gennaio il grave infortunio sul terreno dell'Olimpico di Roma, il 23 gennaio è stato effettuato l'intervento chirurgico per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro dal professor Christian Fink a Innsbruck. I tempi di recupero originari parlavano di 7 mesi, la speranza di Chiesa è quella di essere a disposizione di Max Allegri a partire da settembre per andare a comporre un tridente da sogno insieme ad Angel Di Maria e Dusan Vlahovic. Il serbo è stato il grande acquisto di gennaio, l'argentino insieme a Pogba rappresenta il colpo di inizio mercato. E poi ci sarà lui, per vari motivi sarà sempre il più atteso o quasi. Come un nuovo acquisto, appunto.


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