TORINO - La Juve non comprerà tanto per comprare. Dal summit a tema mercato di ieri alla Continassa, tra Max Allegri e la dirigenza bianconera, è stato ribadito proprio questo. Servono rinforzi, arriveranno solo alle condizioni che il club ha deciso di imporre: priorità alle cessioni, si lavora soprattutto su prestiti o operazioni comunque low cost. Restano le esigenze tecniche, che Allegri ha ribadito e che la società conosce già molto ben, i contatti e i confronti sono continui al di là di un momento di confronto come quello di ieri. Quindi le richieste non cambiano: un centrocampista di qualità, un vice-Vlahovic pronto subito e pronto a tutto, un altro difensore se alla fine dovesse partire pure Daniele Rugani. E un esterno sinistro puro, che strada facendo sta diventando una priorità: Filip Kostic, a tale proposito, è qualcosa di molto simile all'opportunità da cogliere al volo. Per il resto Allegri non vuole sostituire un giocatore con un altro di pari valore, tanto per fare. Vuole gli uomini giusti, anche a costo di aspettare ancora se necessario, possibilmente non troppo. Così, in attesa che si verifichino le condizioni ideali per arrivare al regista individuato (vedi Leandro Paredes) e alla punta giusta (si complica Alvaro Morata ma resta il preferito di Max), la Juve accelera per Kostic.
Intanto Kostic
Il club bianconero ci aveva pensato a lungo negli scorsi mesi, poi aveva deciso di non affondare il colpo. Ora invece è tornato di grande attualità, appena in tempo. Perché il West Ham aveva ormai infiocchettato l'operazione, trovando l'intesa economica con Kostic e pure con l'Eintracht. Ma quando la scorsa settimana il suo agente Alessandro Lucci ha riaperto il discorso con la Juve, proprio Kostic ha rimesso tutto in discussione: i bianconeri sono la sua prima scelta, West Ham messo in stand-by nonostante l'ultimatum ricevuto negli scorsi giorni. Intanto la Juve ha deciso, un tentativo concreto lo farà. Anzi lo sta facendo: in via di definizione l'offerta all'Eintracht, più bassa di quella del West Ham (15 milioni bonus inclusi) ma con la sponda del giocatore. Ore decisive, Kostic ci spera, la Juve pure.
Gli altri
Intanto l'affondo per Kostic, poi tutto il resto. Che è tanto. A centrocampo resta il profilo di Paredes quello più caldo, con la Juve che prova a convincere il Psg ad aprire al prestito, la necessità di sfoltire sembra l'alleata migliore della società bianconera che pure valuta tante alternative più o meno figlie dell'autocandidatura. In attacco può trasformarsi in un'opportunità quel Memphis Depay che otterrà la lista gratuita dal Barcellona, ma l'olandese raccoglie più no che sì alla Continassa. Il casting è aperto, si valutano sempre Anthony Martial e Luis Muriel tra gli altri. Ma per quanto difficile, c'è ancora chi crede che alla fine l'Atletico Madrid mollerà la presa per Morata, ritenuto sempre il tassello ideale per completare l'attacco.
40 anni dopo
A proposito di mercato, ieri in visita alla Continassa è arrivato Liam Brady. Uno che ha fatto la storia in campo e non solo: è stato lui, infatti, il primo acquisto straniero della Juve dopo l'embargo nei confronti dei calciatori stranieri. Arrivò nel 1980 dall'Arsenal, rimase in bianconero due stagioni, vincendo due scudetti. Il secondo, all'ultima giornata, grazie a un suo rigore segnato a Catanzaro: il pallone calciato quel 16 maggio 1982 è stato conservato dallo stesso Brady per quarant'anni, era il suo ricordo prima dell'addio dovendo fare posto a Michel Platini. E ieri lo ha consegnato al J-Museum.