Milik, quasi fatta. Depay è un rebus per la Juve

La società bianconera opera su più tavoli: si sono intensificati i contatti con l’entourage di Arnautovic, ma il Bologna ha alzato il muro
Milik, quasi fatta. Depay è un rebus per la Juve© EPA
di Nicola Balice 
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TORINO - Negli ultimi dieci giorni di mercato può succedere di tutto. Parola di Max Allegri. Che sa di guidare una Juve ancora incompleta (serve ancora un attaccante, servirebbe pure un regista), ma sa anche di aver fin troppi giocatori in rosa che ancora non hanno trovato una sistemazione per fare spazio ai nuovi arrivi. Il complito di mettere ogni cosa a posto spetta alla società, ovviamente. Che soprattutto in attacco sta provando a serrare le fila: c'è Arek Milik che rapidamente ha guadagnato posizioni, c'è ancora Memphis Depay in corsa, si tengono vivi i contatti per Marko Arnautovic e si tengono gli occhi aperti su tutte le altre occasioni che possono presentarsi in un finale di mercato che si annuncia incandescente.

L’intesa per Milik 

La Juve lavora su più tavoli ma su uno in particolare ha ormai apparecchiato tutto: quello legato all'operazione Milik. Non difficile da trovare l'intesa con l'entourage del giocatore: anche senza poter rientrare nei vantaggi del Decreto Crescita, infatti, l'ingaggio da 3,5 milioni netti rientra nei parametri bianconeri. E con il Marsiglia (presidente Pablo Longoria, ds Javier Ribalta, entrambi ex capo-scout della Juve) non sembrano esserci problemi: ieri la call tra Federico Cherubini e gli uomini mercato del club francese per definire l'intesa sulla base di un prestito oneroso da 2 milioni con obbligo di riscatto condizionato a 8 milioni. Tutto chiaro, ora la Juve deve «solo» decidere se andare fino in fondo con Milik o aspettare qualcosa di diverso.

Riflessioni su Depay e Arnautovic

E Depay? Proseguono le riflessioni della Juve che ha tirato il freno a mano dopo la mancata cessione di Adrien Rabiot al Manchester United. L'entourage dell'olandese, guidato dall'avvocato Sebastien Ledure (lo stesso di Romelu Lukaku) avrebbe raggiunto l'intesa con il Barcellona per dirsi addio, ma servirebbe la sponda della Juve che in ultima istanza potrebbe rinunciare ai milioni di bonus ancora in ballo dalla cessione di Miralem Pjanic nel caso in cui decidesse di scegliere Depay. Gli ultimi segnali però non sono distensivi: l'olandese non molla sui tre anni di contratto rispetto al biennale pensato dalla Juve, i costi di un'operazione comunque da quasi 8 milioni netti, bonus inclusi più commissioni hanno raffreddato l'ardore del club bianconero. Che oltre a portarsi avanti per Milik continua a battere anche altre piste: nelle ultime ore si sono intensificati i contatti con Danijel Arnautovic, fratello e agente di Marko, l'austriaco piace da tempo alla Juve, ma il Bologna ancora non abbassa il muro attorno a lui.

La situazione a centrocampo

In attacco manca qualcosa anche numericamente. A centrocampo la Juve ora si ritrova a dover fare i conti con le cessioni perché nove elementi per tre posti sono troppi, pur avendo Leandro Paredes sempre nel mirino. Al di là del destino dei tre giovani (Fagioli, Miretti, Rovella), ci sono delle cessioni pesanti che restano necessarie. Se la partenza di Rabiot ormai sembra fuori questione, tant'è vero che questa sera Allegri lo rilancerà titolare dopo averlo incensato, si continua a lavorare per Arthur: c'è il suo agente Federico Pastorello al lavoro, sta per arrivare una nuova offerta alla Continassa che verrà valutata con estrema attenzione. Il Dortmund ha sondato Weston McKennie, ma l'americano partirà solo per un'offerta irrinunciabile. Piuttosto al Juve saluterebbe Denis Zakaria, di cui si parla con lo stesso club tedesco e soprattutto col Monaco: ostacolo non da poco, lo svizzero vuole restare e il suo entourage lo ha fatto capire al club bianconero. 


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