Le spine in attacco
D’altro canto, nel fianco della Signora non c’è soltanto questa spina. Pensate al rinnovo di Vlahovic, che guadagnerà 12 milioni netti (circa 23 lordi) da settembre e che non intende rivedere l’accordo al ribasso. La Juve sperava di convincerlo ad accettare due anni in più di contratto - 2028 anziché 2026 - ma a 8 milioni (4 in meno) e ovviamente la distanza tra le parti è ampia. Neppure Chiesa è contento di spalmare gli emolumenti: da qui l'idea dell'addio anticipato, anche se le piste Roma e Napoli, caldissime pochi giorni fa, nelle ultime ore sembrano essersi un po’ raffreddate.
Il caso Szczesny
Dopo Rabiot e Vlahovic, e senza considerare lo stipendio di Pogba ai minimi sindacali per la squalifica doping, la busta paga più pesante dalle parti della Continassa è quella di Szczesny. In questo caso la Juve non ha aspettato il flusso degli eventi e ha subito bloccato un altro portiere, Michele Di Gregorio. Il rischio però è che si crei una situazione di stallo tale da minare l'equilibrio del gruppo: con l'addio del polacco il club risparmierebbe 13 milioni e chiuderebbe un cerchio di sostenibilità inserendo un portiere di 8 anni più giovane che guadagna la metà; in caso di permanenza rischierebbe di ritrovarsi con un calciatore scontento, costosissimo e dal grande carisma, costretto a vivere quasi da separato in casa fino al prossimo giugno.