Juve, taglio al tetto ingaggi: la strategia di Giuntoli
Così il dt Giuntoli, che si occupa in prima persona del mercato, ha attuato questa nuova politica tagliando gli stipendi più onerosi. Khephren Thuram, ad esempio, costerà tre volte in meno di Rabiot e Douglas Luiz farà pure salire gli emolumenti del centrocampo ma guadagnando come i ceduti Barrenechea, Kean e Iling-Junior messi insieme. E anche Koopmeiners, qualora dovesse aggiungersi alla truppa, non incasserà più di 4,5 milioni a stagione. Il caso Vlahovic è... un caso a parte: il serbo percepirà 12 milioni netti in virtù di un accordo sottoscritto al momento del trasferimento da Firenze, e su Dusan la Juve si interroga giustamente da mesi per trovare una strategia d’uscita (cessione o prolungamento a cifre più basse). II mancato rinnovo di Chiesa si inserisce proprio in questo filone: ecco perché gli è stato proposto di restare ma con una busta paga più leggera, con un’offerta che oscilla tra i 4 e i 4,5 milioni l’anno. Il ragazzo, a 26 anni, riteneva viceversa che fosse giunto il momento di un accordo migliore del precedente. Tradotto: la distanza tra club e giocatore, anche in termini di visione, è enorme. Se poi a questi ragionamenti aggiungessimo il fatto che Thiago Motta lo ha inserito tra i sacrificabili per poter arrivare a un altro esterno con caratteristiche più adatte al suo calcio, allora il quadro apparirebbe davvero completo.
Juve, fissato il prezzo per Chiesa
Chiesa dunque può partire, ma a che prezzo? Al termine della stagione 2021-22 il prestito oneroso era stato completamente ammortizzato e l’investimento successivo da 40 milioni è stato spalmato a bilancio sulle restanti tre stagioni. Questo significa che la quota ammortamento per il calciatore, restando un solo anno di contratto, risulta pari a 13,33 milioni. Sommando lo stipendio, si arriva a un costo di poco superiore ai 22 milioni. Qualsiasi cessione oltre tale cifra permetterebbe alla Juve di realizzare una buona plusvalenza.