Juve, Chiesa deve andare via: faccia a faccia con Thiago Motta

L'esterno ha incontrato per la prima volta il nuovo allenatore bianconero: Chelsea e Tottenham sono alla finestra
Juve, Chiesa deve andare via: faccia a faccia con Thiago Motta© Juventus FC via Getty Images
Filippo Bonsignore
4 min

TORINOChiesa-Thiago Motta, un incontro ma senza pace. La Juve ha ripreso ieri a lavorare alla Continassa dopo il weekend di riposo concesso dal tecnico al termine della mini tournée in Germania ed è stato un giorno importante perché in campo con la squadra si è visto per la prima volta anche Federico, reduce da qualche giorno di allenamenti solitari mentre i compagni lavoravano a casa Adidas. La distanza fisica dalla Juve si è quindi azzerata, non certo quella relativa al futuro, sempre decisamente ampia. Chiesa ha incrociato per la prima volta il nuovo allenatore, con cui non aveva ancora avuto modo di confrontarsi direttamente, visto che le chiacchierate erano state finora soltanto a distanza. Le telefonate, in verità, non erano state foriere di buone notizie per l'attaccante, visto che Thiago Motta gli aveva spiegato di non ritenerlo centrale nel progetto nascente, aprendo di fatto le porte ad un suo addio. Eventualità che la società ha messo in conto fin dal momento in cui le trattative per il rinnovo di contratto in scadenza nel 2025 sono naufragate, tra richieste irricevibili di aumento di ingaggio e necessità di non perdere un patrimonio tecnico a zero il prossimo anno. Dopo aver investito la bellezza di 60 milioni nel 2020, la Continassa non vuole correre il rischio di veder partire gratis tra un anno il giocatore, così ha deciso per la cessione. Anche perché una prospettiva rinnovo non esiste. 

Il colloquio tra Chiesa e Motta

Il colloquio di ieri tra Chiesa e Thiago non ha cambiato sostanzialmente il quadro: Federico resta in vendita. Il tecnico italo-brasiliano gli ha confermato la sua visione, non lo ritiene strategico per la nuova squadra che sta prendendo forma anche se, in un discorso squisitamente tattico, nel 4-2-3-1 di Motta per lui potrebbe esserci benissimo spazio. Riassunto: non c'è stata alcuna sorpresa. Non erano attese svolte, è bene chiarire, così si resta con la medesima prospettiva: Chiesa rimane un giocatore in uscita e si attendono offerte da potenziali acquirenti che devono essere almeno di 30 milioni. D'altra parte, il fatto che l'azzurro, al rientro dal permesso matrimoniale, non si fosse unito, anche solo per pochi giorni, al gruppo impegnato nel ritiro tedesco è stato un ulteriore chiaro segnale che il solco tra Fede e la Signora era decisamente marcato. Il rapporto è così ai titoli di coda; Chiesa rimane sul mercato ma vive ancora l'incertezza del futuro. C'è un distinguo da fare, in ogni caso, rispetto agli altri esuberi: Federico si allena in gruppo mentre gli altri giocatori in uscita – i vari Milik, Kostic, McKennie, Rugani, Arthur, De Sciglio – svolgono al massimo una parte del lavoro con i compagni. Una differenza non da poco.

Dove andrà Chiesa?

L'addio resta l'opzione principale, quindi. Verso dove, però? La Roma ha scelto Soulé e la prospettiva Napoli si è raffreddata così rimane l'estero. E non è un caso che il suo agente Fali Ramadani sia segnalato a Londra per tessere la tela e raccogliere l'interesse della Premier: Chelsea e Tottenham osservano, ancora non ci sono sviluppi da lì. Chiesa, dal canto suo, si è presentato voglioso di dimostrare e di conquistarsi una chance. Magari per rimanere ancora un anno e andare a scadenza, con la possibilità di scegliere la nuova squadra da gennaio. Una prospettiva che la Juve vuole evitare a tutti i costi. 

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