TORINO - Quando comincia agosto bisogna fare sul serio. Non che prima si giochi, ma c’è un tempo più rallentato che ti consente di ragionare oltre, di non affondare necessariamente il colpo. Ma adesso sì. Ora quello che vuoi devi andartelo a prendere. La Juve vuole Teun Koopmeiners. Si potrebbe dire, estendendo il concetto, che lo vuole Cristiano Giuntoli. Da quando era al Napoli: e da dirigente smaliziato e pronto qual è, non ha fatto passare il tempo girandosi i pollici, espressione idiomatica che serve ad identificare chi sceglie di aspettare gli eventi senza provare ad indirizzare il destino.
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Juve, la trama per arrivare a Koopmeiners
Giuntoli in questi anni ha lavorato sul ragazzo, sulla famiglia, sul manager, ha creato la rete di relazioni che serve per andare a dama. Alla Juventus ha scelto un tecnico, Thiago Motta, che stima il centrocampista olandese almeno quanto lui. E che vuole sistemarlo lì, alle spalle della punta nel suo 4-2-3-1. Metti che a Koopmeiners questa idea della Juve è entrata in testa e nelle vene giorno dopo giorno. E a modo suo qualche segnale lo sta inviando per dire che andrebbe. Come un piccolo segnale è arrivato anche dal manager del ragazzo Bart Baving: dovrà indubbiamente farlo per lavoro - e ci mancherebbe anche - ma non è sfuggito il fatto che si sia messo a seguire la Juventus sui social.
Ora, qual è lo stato dell’arte. Alla Juve è scattata la consapevolezza che stiano partendo i 7 giorni in cui definire Koopmeiners: per non andare troppo sotto la data della Supercoppa Europea, quel 14 agosto in cui l’Atalanta sfiderà il Real Madrid. Insomma, sembra proprio che tutto stia andando nella direzione di un rilancio da dentro o fuori: 48-50 milioni di parte fissa con una quota bonus che possa lambire i 55 milioni. Questo è il mood.
Ora, qual è lo stato dell’arte. Alla Juve è scattata la consapevolezza che stiano partendo i 7 giorni in cui definire Koopmeiners: per non andare troppo sotto la data della Supercoppa Europea, quel 14 agosto in cui l’Atalanta sfiderà il Real Madrid. Insomma, sembra proprio che tutto stia andando nella direzione di un rilancio da dentro o fuori: 48-50 milioni di parte fissa con una quota bonus che possa lambire i 55 milioni. Questo è il mood.
Juve, lo snodo di mercato e gli altri nomi
Dentro questa trama finisce per confluire anche la vicenda Nico Gonzalez. Obiettivo su cui l’Atalanta è piombata dopo un mese di schermaglie e la Juve è arrivata, o meglio è tornata quando pensava di poter prima risolvere la vicenda Chiesa e poi tuffarsi sull’argentino. La mossa del club bergamasco ha imposto un cambio di marcia anche qui. Sugli esterni la Juventus ha sempre fatto capire di voler impostare una operazione in prestito: quindi Sancho (che ancora non si è mosso ed è il preferito), Adeyemi, sul quale però il Borussia Dortmund ha sempre dato disponibilità a parlare ma su basi e formule diverse. Nico Gonzalez è un’altra storia: la Fiorentina parte da 40 milioni e contempla solo il cash. Questo significa, per essere chiari, che McKennie deve camminare parallelamente all’argentino, non diventare contropartita tecnica di sconto. Tra l’altro dello statunitense il club viola ha sempre parlato con il manager, non con Giuntoli, che lo ha nella lista dei giocatori in uscita. Nico a Thiago piace e tanto. Idem a Gasperini che potrebbe anche pensare di sfruttarne le qualità da prima punta, che pure il ragazzo ha (senso del gol, elevazione).
Resiste l’idea che l’inserimento della Juventus possa contenere una percentuale di tatticismo, per andare a disturbare una concorrente e magari trovare, lasciandole strada sull’obiettivo viola, il modo di ben disporla sul fronte Koopmeiners. Diversamente, e cioé beffando l’Atalanta su Nico, sarebbe più facile trovarla ancor più rigida all’idea di sedersi a parlare del suo pezzo pregiato.
Resiste l’idea che l’inserimento della Juventus possa contenere una percentuale di tatticismo, per andare a disturbare una concorrente e magari trovare, lasciandole strada sull’obiettivo viola, il modo di ben disporla sul fronte Koopmeiners. Diversamente, e cioé beffando l’Atalanta su Nico, sarebbe più facile trovarla ancor più rigida all’idea di sedersi a parlare del suo pezzo pregiato.
Todibo-Juve, cosa manca
In tutto questo Todibo sembrava camminare spedito verso Torino e la Juventus, che ha eletto pubblicamente come unico club in cui vorrà trasferirsi. Ma i bianconeri si sono resettati sull’idea del prestito con diritto a 30 milioni (offerta dell’altro ieri), il Nizza era mentalizzato sull’obbligo a 35 e a quel punto si è irrigidito rammentando che i 36 del West Ham sono sempre lì, certi e immediati. Insomma è stallo. Ma la Juve si sente agevolata dalla volontà del giocatore e dal filo diretto che il ragazzo ha aperto con Thuram. Bisogna capire se basterà.