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La tela di Cristiano, i desideri di Nico e Albert e il ruggito di Rocco. Sono i protagonisti di una storia che intreccia destini e contratti, partendo da Torino per arrivare a Firenze, risalire verso Genova e toccare persino Bergamo, dove c’è un ragazzone olandese che da tempo si è promesso alla Signora. Nei vari percorsi di mercato intrapresi fin qui, Giuntoli, come Renato Zero, forse non aveva considerato il triangolo: ieri il dt bianconero ha messo 30 milioni sul piatto per Nico Gonzalez, cifra che ha fatto vacillare la Fiorentina senza però impedire a Commisso di scendere in campo dagli Stati Uniti per congelare la trattativa; Rocco non intende infatti agevolare l’eterno nemico bianconero, almeno finché non avrà chiuso l’affare Gudmundsson, altra telenovela che va avanti da gennaio e che a sua volta rischia di incepparsi perché il Genoa ha già venduto Retegui all’Atalanta e Gilardino non accetterebbe di buon grado il “fuori tutto” a pochi giorni dall’inizio del campionato.
I piani della Juve per l'ala
La Juventus ha deciso di infilarsi in questa sorta di ginepraio per avere un piano alternativo - non secondario - rispetto a quello che porta a Galeno. Anche per il brasiliano è stato già affondato il colpo: stessa offerta da 30 milioni, con il Porto che ne chiede almeno 35 e Giuntoli forte del «sì» di Galeno, 16 gol nell’ultima stagione tra campionato e coppe proprio come Nico. Se la questione Gonzalez si sbloccasse, Giuntoli e Motta si fionderebbero probabilmente sul fantasista della Viola. Che oltre a essere un punto di riferimento dell’Argentina campione del mondo e per due volte vincitrice della Coppa America, conosce già la Serie A e negli ultimi tre anni ha dimostrato di poter fare la differenza in Italia. Quello dell’esterno, in generale, sta diventando un problema piuttosto serio per Motta, che vuole giocare con il 4-2-3-1, con il 4-1-4-1 (il modulo usato nelle amichevoli) o in alternativa con il 4-3-3 pur avendo solamente due ali a disposizione (Yildiz e Weah). Il tecnico ne vorrebbe altre due: un titolare da dirottare sulla corsia opposta a quella del turco delle meraviglie più un’alternativa che possa anche accettare di partire dalle retrovie.
Juve, il tesoretto da investire
Ma torniamo a Nico, ieri escluso dalla lista dei convocati di Palladino per l’amichevole odierna con il Friburgo. Dopo l’offerta e lo stop di Rocco, la Juve resta in attesa con la consapevolezza di dipendere dalle esigenze altrui. Dopo i botti di fine giugno e gli acquisti ravvicinati di Douglas Luiz e Thuram, la nuova fase del mercato bianconero si è attivata grazie alle cessioni di Huijsen e Soulé, i figli della NextGen sacrificati per avere più liquidità e poter quindi continuare a rinforzare la prima squadra. Grazie alle cessioni è emerso un tesoro da 30 milioni e con questa cifra la società punta a chiudere un colpo nel reparto più sguarnito. Il budget da 50-55 milioni per arrivare a Koopmeiners, del quale parliamo a parte in modo più approfondito, viaggia da sempre su un binario parallelo: la Juve lo ha raccolto dal premio per la qualificazione in Champions e da quello che conta di ottenere a breve per l’accesso al Mondiale per Club. Potremmo quasi considerarla l’eredità del ciclo Allegri.