È stato come un assalto alla diligenza, durato due mesi talmente intensi che gli acquisti sono arrivati alla media di uno a settimana: prima Douglas Luiz il 30 giugno, poi Di Gregorio, dopo ancora Thuram e Cabal (tutti a luglio), per chiudere infine con i fuochi d’artificio d’agosto, cioè Kalulu, Nico Gonzalez, Conceiçao e Koopmeiners. Così Giuntoli e Motta, gli Starsky e Hutch di questa sessione di calciomercato, hanno rivoluzionato la Juve. Otto colpi senza prova del nove, perché la trattativa Sancho si è conclusa ieri con un nulla di fatto: la Juve ha provato fino alla fine - come impone il suo motto - a prendere l’esterno, che era stato uno dei primi obiettivi dell’estate prima di finire in una sorta di angolino scavalcato nell’indice di gradimento da altre ali. Una volta registrati lo stop alle contrattazioni tra Psg e Manchester United e la partenza di Chiesa in direzione Liverpool, Giuntoli è tornato prepotentemente su Sancho: ha provato a prenderlo in prestito secco, senza obbligo di riscatto, chiedendo ai Red Devils di contribuire in modo importante allo stipendio da 18 milioni lordi; il rapporto tra il calciatore e Ten Hag è ancora logoro nonostante le dichiarazioni di facciata del tecnico («mi aspetto che resti», ha detto ieri) e la Juve ha sperato che questa tensione interna potesse favorire un piccolo sacrificio (partecipare al pagamento dello stipendio) da parte dello stesso club. Niente da fare, l’ultimo contatto tra Torino e Manchester di ieri mattina è stato risolutivo ma in senso negativo: l’affare è saltato prima di pranzo. E a Motta, dopotutto, va anche bene così: come esterni ha a disposizione Nico, Conceiçao, Yildiz, Weah, all’occorrenza Cambiaso e soprattutto Mbangula, titolare nelle prime due di campionato con un gol, un assist e un rigore procurato, “acquisto” inaspettato perché coltivato in casa.
Juve, ecco Semedo
Interrotta la comunicazione con Sancho, la Juve ha riattivato la linea con la NextGen. Il summit di ieri a Milano tra il resposabile della seconda squadra, Claudio Chiellini, e gli uomini di fiducia di Giuntoli, Pompilio e Stefanelli, si è concluso con l’ok all’operazione Luis Semedo, attaccante ventunenne del Sunderland preso per un paio di milioni per rinforzare la NextGen ma anche per dare una mano a Vlahovic e Milik. Il giocatore, di nazionalità portoghese, è esploso al Benfica dove ha vinto una Youth League nel 2022 (battendo proprio la Juve in semifinale) e nell’ultima stagione è stato impiegato 23 volte in Championship.