Juve, in vista altri tagli: Vlahovic il nodo da sciogliere

Il serbo guadagna 23 milioni di euro lordi fino al 2026: due possibili strade da percorrere
Juve, in vista altri tagli: Vlahovic il nodo da sciogliere© Juventus FC via Getty Images
Andrea Losapio
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L'epoca degli stipendi d'oro è finita. Perché alla Juventus hanno capito benissimo che i rossi record degli ultimi sette anni non sono dovuti a questioni di investimento una tantum, cioè di prezzo del cartellino, quanto a costi strutturali che portano alla necessità, stagione dopo stagione, di effettuare plusvalenze estive per aumentare il fatturato. Dopo il Covid quest'ultime si sono praticamente azzerate, in particolare per i calciatori con un ingaggio alto, rendendo insostenibile la situazione. Nell'estate appena trascorsa c'è stata una cura dimagrante abbastanza corposa, al netto dei nuovi arrivi: via Rabiot (7,5 milioni all'anno), Alex Sandro (6), Chiesa (5) e Szczesny (6,5), per un totale di 50 milioni lordi parzialmente investiti negli acquisti e altri a coprire gli ingaggi dei nuovi arrivati, generalmente più bassi di chi sono andati a sostituire. 

Juve, il tetto degli stipendi: le cifre

 Il tetto attuale è fissato da Bremer - contratto ritoccato verso l'alto lo scorso agosto - con 5,5 milioni, eccezion fatta per Vlahovic, il centravanti, nettamente il più pagato con 12 milioni netti, 23 lordi. Un'enormità dovuta all'acquisto del gennaio 2022: le prime due stagioni e mezzo a 8 milioni, poi il premio alla firma che veniva inserito nelle mensilità a partire da luglio 2024, raggiungendo una cifra fuori budget per qualsiasi club di Serie A. È chiaro che la fase attuale del serbo, in crisi di realizzazioni e di prestazioni, porta a riflessioni più o meno concrete sul suo futuro. Il suo contratto è in scadenza nel 2026, quando avrà 26 anni, mentre a giugno si entrerà nell'ultimo anno prima dello svincolo. 

Il futuro di Vlahovic e i talenti della Next Gen

Le possibilità di fatto sono due: o trovare un accordo per i prossimi quattro o cinque anni spalmando l'ingaggio e rendendolo più realistico per l'attuale momento storico, oppure cederlo al miglior offerente, ben sapendo che certi stipendi rappresentano un deterrente per chiunque. L'altro scenario, di cui si dovrà tenere conto, è dato dalle plusvalenze che la Juventus andrà a svolgere soprattutto con i ragazzi della Next Gen. Quest'anno hanno salutato Iling Jr, Barrenechea, Sekulov, Soulé, Nicolussi Caviglia, Huijsen e Hasa, tutti a titolo definitivo. In rampa di lancio ci sono Mbangula e Rouhi, oltre ad Adzic e Savona: c'è da scommettere che qualcuno andrà via, senza contare Nonge, Facundo Gonzalez, Muharemovic e Miretti, tutti prodotti del vivaio che ora sono in prestito e che valgono già un bel gruzzoletto. Danilo probabilmente saluterà, mentre Milik e Tiago Djalò (ora in prestito al Porto) sono altri due indiziati. Del resto sarà molto più difficile vedere cessioni di chi è appena arrivato - leggere alla voce Douglas Luiz, pagato oltre 50 - perché sarebbe una minusvalenza matematica, mentre Artur (6 milioni all'anno) è un'incognita. Dunque gli interventi saranno più soft, ma è chiaro che per scalare il monte della sostenibilità finanziaria ci sarà bisogno di un altro lavoro imponente. In particolare sul fronte Vlahovic, con un attacco a rischio rivoluzione. 

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