Pedro e Felipe Anderson le due certezze della Lazio

Cannonieri del ritiro, protagonisti con gol e assist: Sarri si aspetta da loro una stagione più incisiva
Pedro e Felipe Anderson le due certezze della Lazio© © Marco Rosi / Fotonotizia
Carlo Roscito
3 min

Corsie preferenziali, fabbriche di gol e assist. Larghi sulle fasce, al centro della Lazio. Cannonieri del ritiro, Pedro e Felipe Anderson: hanno scritto il nome nel tabellino dei marcatori col pennarello degli autografi. Cinque firme lo spagnolo, il primo della lista biancoceleste: per una volta ha impugnato lo scettro di re Ciro. Quattro timbri il brasiliano, ispirato da falso nueve contro l’Auronzo proprio per il forfait di Immobile. Si sono divertiti gli altri al posto suo. Sarri riparte con due certezze ai lati del tridente: esterni di posizione, interni nel gioco e nelle idee del tecnico biancoceleste.

Zaccagni è la terza opzione, prova a scalare le gerarchie offensive, ci sarà spazio per tutti. Si prevedono rotazioni di uomini ed energie, a maggior ragione con il calendario condizionato dallo stop invernale per il Mondiale in Qatar. L'ex Verona, ai nastri di partenza, parte leggermente dietro ai compagni di reparto nonostante abbia chiuso lo scorso campionato come titolare a sinistra. Il girone di ritorno di Pedro è stato travagliato a causa dei problemi al polpaccio destro, ha sfruttato l'estate per ripresentarsi nella migliore forma fisica. Preparazione affrontata senza intoppi, ha saltato solo la seduta di ieri mattina.

Quanto talento in casa Lazio!

Ha distribuito i gol nelle amichevoli a differenza di Felipe Anderson: 2 all'Auronzo, 2 al Dekani, poi il quinto al Primorje con una serpentina solitaria. È entrato in porta con tutto il pallone. Solo con la Triestina è rimasto a secco. Test a parte, servono conferme quando cominceranno gli impegni ufficiali. Il peso dell'attacco (e delle marcature) non può stare tutto sulle spalle di Immobile. Devono segnare di più, è una necessità della squadra, il loro obiettivo è un compito imposto dall’alto. Pedro, l'anno scorso, si è scatenato soprattutto da ottobre a dicembre. Ha chiuso la prima Serie A in maglia biancoceleste con 9 gol all'attivo in 32 partite, diventano 10 se al conto si aggiunge quello siglato in Europa League alla Lokomotiv Mosca. Un numero del genere non lo raggiungeva dalla Premier 2016-2017, seconda stagione con il Chelsea. Compirà 35 anni il 28 luglio, ha lavorato duro per ripresentarsi al top. Felipe Anderson, dall'altra parte, spera di confermare in pianta stabile il posto sulla destra. La passata stagione è stato il più continuo a livello di presenze: 48 su 48 considerando ogni competizione, nessun altro è riuscito a stargli dietro. Sarri ora gli chiede di incidere di più sotto porta, di chiudere con cattiveria le azioni che si sviluppano sulla fascia opposta. Vanno superati i 6 gol 2021-2022 (7 con l'Europa). Allora sì che diventeranno corsie preferenziali: verso ambizioni maggiori, significherebbero Champions.


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