Lazio, Luis Alberto torna in gruppo ma resta il gelo

Il club ha gestito con diplomazia il caso, resta la tensione. Lotito e Sarri disponibili a cederlo
Lazio, Luis Alberto torna in gruppo ma resta il gelo© Getty Images
Fabrizio Patania
4 min

È tornato a correre e sudare a Formello. Vedremo se basterà per ricucire i rapporti e riaccendere i sogni del popolo della Lazio. Tira una brutta aria per Luis Alberto. Lotito ha gestito con diplomazia il caso, senza farlo deflagrare, cercando di conservare un’apparente normalità. Strategia aziendale e di mercato. Non avrebbe senso metterlo ora fuori rosa e farlo allenare in modo differenziato, come è successo prima dell’amichevole di Valladolid. Significherebbe far scendere ancora il prezzo. Non è nell’interesse della Lazio, semmai solo del numero 10 e dei suoi agenti.

Nel gruppo

La storia del certificato medico non è stata digerita a Formello. La società ha minimizzato l’episodio, ma Lotito era furioso e si è fatto sentire. Nel giorno della presentazione di Romagnoli, era pronto a diramare un comunicato. Ha fatto le sue mosse e la decisione è rientrata. Luis Alberto, di corsa, è tornato al campo e ha ripreso gli allenamenti. Dopo la febbre alta (dichiarata) e il tampone negativo, a cui è stato sottoposto dalla società, ha lavorato a parte e non è stato incluso (decisione scontata) nella lista per Valladolid. Ieri, dopo il week-end, si è allenato con la squadra. Ha fatto tutto, anche la parte tattica. Domenica, lo scriviamo chiaro e senza incertezze, ha un posto prenotato in panchina. Se poi entrerà in corsa con il Bologna, non è dato sapere. Sarri lo aveva escluso dal blocco dei titolari anche nelle amichevoli con Genoa e Qatar. Era un segnale.

Distanza

Non si tratta di una scelta meramente tecnica. E nessuno ora lo confermerà, ma la cronaca è incontrovertibile. Luis Alberto ha chiesto la cessione. Sogna di tornare a Siviglia, come la scorsa estate. Secondo anno di fila. La differenza è che Sarri e Lotito sono disponibilissimi ad accontentarlo, anzi non vedono l’ora. Il Siviglia, però, non ha presentato l’offerta giusta (intorno ai 20-22). Di solito, in casi analoghi, Lotito fissa un prezzo e lo comunica agli agenti. Se viene accontentato o quasi, libera il giocatore. È accaduto con Candreva, qualche anno fa, e anche con Correa. Se arrivano proposte al ribasso (nell’ordine dei 13-14 milioni a giugno) o inseriscono una contropartita tecnica considerata poco interessante (nel caso specifico Oliver Torres) e il giocatore punta i piedi, inviando un certificato medico per non presentarsi agli allenamenti, allora il discorso cambia e non possono esserci i presupposti per un’intesa.

In panca

Cosa succederà da qui al primo settembre non è pronosticabile. Se il Siviglia, preso Isco, tornerà o meno alla carica, è altrettanto complicato immaginarlo. Assegnare un posto in panchina a Luis Alberto per il debutto tra Lazio e Bologna, invece, sembra un rigore a porta vuota. Giocherà Basic in attesa di Ilic (o Lo Celso). Ci meraviglieremmo del contrario. L’evoluzione del caso, con sfumature diverse, fa tornare in mente la cessione di Correa: in panchina a Empoli, preso in prestito con obbligo di riscatto dall’Inter qualche giorno dopo.

Spogliatoio

Il talento di Luis Alberto è fuori discussione, ma può diventare un problema per lo spogliatoio. Sarri si preoccupa dell’integrità del gruppo e delle motivazioni. La Lazio ha bisogno di svoltare dopo un anno difficile e una rivoluzione da portare avanti. Non sono consentiti sconti. Il quoziente di fantasia lo garantiranno Milinkovic (se resterà), Felipe, Zaccagni e Pedro. Lo spagnolo campione del mondo, toccato duro a Valladolid, ieri non si è allenato. Terapie e riposo. Oggi dovrebbe riprendere.


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