Milinkovic, rinnovo d'oro: Lazio pronta all'assalto

Sarri e i tifosi aspettano il gong delle trattative e intanto la società progetta le mosse per tentare di blindare il Sergente: ingaggio in stile Immobile e clausola d’uscita
Milinkovic, rinnovo d'oro: Lazio pronta all'assalto© BARTOLETTI
Daniele Rindone
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ROMA - Il rinnovo faraonico di Sarri, i 50 milioni spesi sul mercato, gli otto acquisti, i botti al posto degli sbotti e il boom lotitiano può continuare con il “riacquisto” di Milinkovic e l’assalto per convincerlo a rinnovare. L’estate della Grande Euforia laziale non può chiudersi con la partenza ultima del Sergente. The Sun e The Telegraph, i tabloid inglesi che da settimane allungano ombre sul futuro biancoceleste di Sergej, non hanno fatto i conti con The President. Eventuali offerte da 50 milioni (l’ultima ipotizzata dal Telegraph mercoledì a tarda sera legandola allo United) sarebbero rispedite al mittente da Lotito, la cifra minima per provare a chiudere è 65 milioni. E dev’essere presentata da un top club. «Nessuno ha messo Milinkovic sul mercato», ripete ancora e sempre Lotito in una delle sue cantilene più apprezzate. Di offerte vere non c’è traccia. Tutte quelle annunciate dall’Inghilterra sono sempre state bollate come “fake” dal manager Kezman, anche le ultime. Ci sono stati contatti con l’agente, mai proposte verbali o scritte. Il Chelsea aveva parlato con il diesse Tare a giugno. Solo Newcastle e Arsenal si sono esposte un po’ di più, ma sono destinazioni che non hanno mai convinto Sergej. Ed erano gli unici club che avrebbero potuto presentare offerte ghiotte anche per la Lazio.

Milinkovic, gli scenari

Tutto può essere nel calcio e nel mercato, soprattutto negli ultimi giorni. Ma ci sono indizi che fanno realmente credere che la permanenza di Sergio sia automatica. Il PSG continua a trarre Fabian. Lo United, dopo aver perso De Jong, dopo averci provato per Rabiot, s’è lanciato su Casemiro e spera di chiudere. Nessuno finora s’è voluto sedere al tavolo con Lotito, ben sapendo quanto possa essere stordente. Meglio per la Lazio, per Sarri, per i tifosi laziali. Bisogna pazientare meno di due settimane, il tempo di sentire il gong del mercato (1 settembre). Lotito, a giochi chiusi, inizierebbe a programmare l’assalto per il rinnovo. Deve evitare che il mercato di gennaio, post-Mondiale, diventi pericoloso e deve scongiurare il pericolo di perdere Sergej a zero nel 2024. Non sarà facile far colpo su Milinkovic, convincerlo a desistere dalla possibilità di liberarsi tra due anni. Il presidente tenterà il colpaccio proponendogli un rinnovo in stile Immobile, da 4 milioni più bonus. È lo stipendio più alto percepito nella Lazio. A corredo dell’ingaggio verrebbe inserita una clausola di uscita, da concordare. Dallo staff di Milinkovic non si sono mai registrate aperture in quanto a nuovi accordi, ma la fermezza forse sta diventando meno rigida. Il mercato è ancora aperto, si procederà passo dopo passo, è l’unico nuovo indizio.

Lazio, l’umore

Sergej sta carburando, si sta ricaricando. Sarri non è preoccupato: «Milinkovic? Lo vedo un po’ in difficoltà dal punto di vista fisico, è stato così anche l’anno scorso, è normale per uno con la sua stazza. Per un paio di partite dovremmo accompagnarlo, poi sarà lui ad accompagnare la squadra». Il segnale migliore l’ha lanciato il Sergente in settimana, chiamando i laziali: «Se non ti sei ancora abbonato corri a farlo. Avanti Insieme!». È stato convincente. L’addio creerebbe un contraccolpo micidiale in questa estate euforica, dopo una sbornia di mercato e di passione. I 24.917 abbonati (dato conclusivo di ieri) sono il valore in più della rivoluzione sarriana, di questo mercato record che ha generato entusiasmo e a cui mancherebbero un terzino sinistro (se possibile), il riacquisto di Milinkovic e il suo blindaggio. Lotito, in pieno tentativo di trasformismo personale e societario, dopo i fischi di inizio luglio, beccati con la squadra ancora smembrata, può meritare un applauso da sipario.


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