Luis Alberto, il Cadice ci prova: Lotito dice no al prestito secco

Confermato il tentativo del club spagnolo, ma serve l’obbligo di riscatto per convincere la Lazio: così non c’è margine di trattativa
Luis Alberto, il Cadice ci prova: Lotito dice no al prestito secco© BARTOLETTI
Fabrizio Patania
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Lo hanno scritto in Spagna, sono arrivate conferme. Il Cadice ha chiesto Luis Alberto in prestito secco. Lotito ha detto no. Non se ne parla, almeno a certe condizioni è impossibile strapparlo alla Lazio. Servirebbe un obbligo di riscatto, in caso di salvezza del club andaluso, a determinate cifre (circa 20 milioni di euro) per aprire una trattativa. Non c’è margine, non si intravedono spiragli di fattibilità. Sono confermate anche le difficoltà o l’impossibilità di imbastire l’operazione. Discorso chiuso per un semplice motivo. Il Cadice ha tentato il prestito secco per sei mesi, confidando nel desiderio di Luis Alberto di lasciare la Lazio e andando oltre le proprie possibilità. Pagare circa 2,5 milioni lordi di ingaggio per la seconda parte della stagione rappresenta uno sforzo inimmaginabile se pensate che la società andalusa, con 5 milioni lordi, copre gli stipendi di una decina di giocatori, come raccontano gli operatori di mercato della Liga. Non hanno disponibilità e risorse finanziarie per provare il colpo alle cifre immaginate da Lotito. Se scenderanno in campo Atletico Madrid (difficile) o Siviglia, forse. Allo stato attuale non ci sono offerte valutabili sul tavolo. 

Pretese

Il rebus legato a Luis Alberto resta e non appartiene quasi niente alle scelte di Sarri, che non lo considera prioritario nel sistema di gioco della Lazio (non più 3-5-2 ma 4-3-3 puro) eppure lo impiega da jolly in corsa. C’è un fatto incontestabile. Il numero 10 e il suo procuratore hanno chiesto la cessione a metà ottobre in coincidenza dell’incontro organizzato a Formello con Tare. Non digeriscono l’impiego a singhiozzo, non accettano la concorrenza e la possibilità di finire in panchina. Questione di testa e di mentalità. Anche Inzaghi e Peruzzi, a suo tempo, faticavano a gestirlo. Se non ti metti in discussione e pensi che il posto ti spetti di diritto, è difficile convincere Sarri. Soprattutto è dura considerarsi al di sopra degli altri nello spogliatoio. Dentro il calcio della Lazio, le mansioni in fase di non possesso sono distribuite per dieci in modo equo. Bisogna correre per imporsi. Bellingham (Inghilterra), Ounahi (Marocco), Pedri e Gavi (Spagna) lo hanno dimostrato in Qatar. Ci sarà un motivo per cui Luis Alberto non è mai stato convocato da Luis Enrique e resta un incompiuto? Bellissimo da vedere e decisivo con la palla tra i piedi, uno in meno quando giocano gli altri, come pensano tanti allenatori, molto meno (o per nulla) i tifosi. Altrimenti a 30 anni giocherebbe altrove e il Liverpool non lo avrebbe sbolognato in fretta. 

Eclisse

Certo in Serie A è uno dei più bravi e la Lazio ne avrebbe bisogno per il modo in cui orienta le partite. Restano scolpite le immagini di fine agosto all’Olimpico: entrano Luis Alberto e Pedro nell’ultima mezz’ora e Sarri schianta l’Inter, dando la sensazione di possedere una macchina quasi da scudetto. Ovvio, se hai dei cambi di quel livello, panchina lunga e in grado di determinare. Se vengono meno, com’è successo nell’ultimo mese di campionato, torni nella normalità. Il 10 della Lazio si è eclissato dopo l’incontro del suo manager con Tare. Giocò, per cause di forza maggiore, solo il derby con la Roma, ovviando alla squalifica di Milinkovic. Indolenzimenti di vario ordine e grado. 

Incidente

L’indisponibilità attuale pare certificata dai controlli eseguiti alla Paideia. Trauma e gonfiore al ginocchio, toccato duro nell’amichevole con l’Almeria. Da allora Luis Alberto si è fermato. Vedremo se oggi tornerà in campo. Sino a San Silvestro, è rimasto a guardare. Rischia di saltare Lecce o forse verrà recuperato per la panchina. Sta cercando di recuperare, ieri si è allenato da solo, in palestra, a Formello. Nessuno si illuda. La Lazio, se ci fossero le condizioni, lo lascerebbe andare. L’estate scorsa il Mago sognava Siviglia, ora pare abbia allargato i propri orizzonti. Vedremo se maturerà qualche sorpresa, ben sapendo che Lotito e Sarri (il mercato lo fanno loro, come in estate) avrebbero bisogno di una cessione vera per svoltare in entrata. Altrimenti Luis Alberto resterà, un po’ dentro e un po’ fuori. Mica c’è da stupirsi. I soliti rebus.


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