I no di oggi possono capovolgersi in sì domani. Negare, a volte, equivale a prendere. In tempi di mercato ci sono smentite che diventano conferme e viceversa. Nulla è reale e tutto è verosimile nella Lazio. Alcuni nomi vanno considerati papabili in previsione futura, questo perché la parte finale del mercato è condizionata da altre uscite. Ma quante e quali? Non sono scontate. Solo Laurienté può sfuggire alla regola. Se partirà Isaksen, che per ruolo è comparabile al francese, la società potrebbe ragionare sull’arrivo di un altro rinforzo. A centrocampo è arrivato Castrovilli, innesto lampo, low cost. Non escluderebbe altri arrivi nel ruolo. Il nome di Jobe Bellingham, fratello della stella Jude, continua a girare e rigirare. Ieri è stata annunciata l’apertura dei colloqui con il Sunderland per il trequartista inglese. Possono esserci stati dei sondaggi, non risultano trattative aperte. Il no rimbalzato da Formello nei giorni scorsi è confermato, con una postilla: prima le uscite, poi si vedrà. Bellingham jr è classe 2005 e su un 2005 si erano concentrate le attenzioni della Lazio nelle scorse settimane. L’associazione di nome e identikit ha portato sulle tracce del fratello di Jude. Jobe Bellingham ha 18 anni, gioca in Championship, la B inglese. La Lazio a gennaio ha trattato l’esterno Clarke, suo compagno. Jobe indossa il 7, trequartista e mezzala, ha fatto anche da centravanti-boa nel 3-4-3, è successo in 10 partite tra il 2023 e il 2024. E’ alto 1,88, si presta all’adattamento d’emergenza. Era stato comprato dal Birmingham per 3 milioni di sterline (circa 3,5 milioni di euro), oggi costerebbe circa 15 milioni pur avendo 18 anni, pur non giocando in Premier. I prezzi dei cartellini inglesi sono in continuo aumento. Chissà se è davvero sul mercato e se è davvero prendibile. Era seguito dal Tottenham, ci aveva provato il Crystal Palace. Il Sunderland ha consigliato a Jobe di restare un altro anno in squadra. Sempre che Jude non spinga per portare il fratellino nei baby del Real.
Lazio, spunta di nuovo Stengs
Tornando al mercato più tangibile, la partenza di Isaksen potrebbe legarsi nuovamente al nome di Stengs. Lazio e Feyenoord hanno trattato a giugno senza arrivare ad un accordo. Non c’era intesa sulle valutazioni. Stengs è sempre al Feyenoord, aspetta la richiamata. Non è detto che arrivi. Il danese ha detto chiaramente di voler restare, la destinazione olandese già non lo convinceva. Per cederlo serve un’offerta di almeno 12 milioni, il prezzo speso un anno fa (comprendeva 4 milioni di bonus). Vendendolo si perderebbero gli effetti del Decreto Crescita, incidono sulla tassazione dell’ingaggio.
Simeone sogna la Lazio
È rispuntato il nome di Simeone jr, lascia il Napoli, sogna la Lazio nel nome di papà Diego. Ha lo stesso manager di Immobile, costa intorno ai dieci milioni. Del Cholito s’era parlato a marzo, poteva interessare anche con Tudor in panchina. La partenza di Ciro era solo ipotizzata. Oggi ci sono Castellanos e Noslin. Baroni vede l’olandese centravanti, lo adatterà da ala se servirà. Taty sta prendendo casa all’Olgiata, è destinato a restare. A meno che il City Group non torni all’assalto per riportarlo al Girona. Dovbyk, capocannoniere della Liga, potrebbe andare all’Atletico Madrid dopo la partenza di Morata. Lotito ha fissato il prezzo di Castellanos: 20 milioni. La prima offerta del City Group era 13 milioni. Se arriveranno 20 milioni e si deciderà per la cessione di Castellanos torneranno in ballo i centravanti. In stand-by è rimasto Dia della Salernitana. Preso e mollato a giugno. Altri nomi spunterebbero di sicuro.