Lazio, Dia ha detto sì a Lotito. Cherki, si può: arriva l'offerta

La società biancoceleste tiene aperte le riflessioni sull’attaccante e sta lavorando su due piste alternative
Lazio, Dia ha detto sì a Lotito. Cherki, si può: arriva l'offerta© Getty Images
Fabrizio Patania

Boulaye Dia è più vicino alla Lazio. Forse non si era mai allontanato e di sicuro, come segnalato, non era sparito dai radar di Formello. Due giorni fa l’incontro a Roma dei suoi agenti con Lotito e Fabiani: l’attaccante senegalese della Salernitana ha dato la propria disponibilità al trasferimento. Le ipotesi della Premier sembrano svanite. La società biancoceleste deve ancora piazzare l’affondo decisivo, ma è entrata nella fase decisionale. Una punta in più da mettere a disposizione di Baroni, preoccupato dalla scarsa concretezza negli ultimi venti-trenta metri. Il tecnico ne ha parlato anche a Southampton: tante occasioni create al St Mary’s Stadium e appena un gol (il più difficile) realizzato da Castellanos. Se è vero che per venti giorni dalla Lazio si sono spesi etichettando Noslin numero 9 alternativo al Taty, perché così lo vede Baroni, il tema del centravanti non è mai stato realmente chiuso dalla dirigenza. Ci sono sfumature rilevanti e non basta pensare ai circa 20 milioni investiti sull’olandese per ritenere la scelta compiuta. Lotito ha chiuso l’operazione con il Verona il 30 giugno, nei tempi favorevoli al suo alleato Setti, quando Immobile non era ancora stato ceduto e Baroni ipotizzava un terzetto di punte. Noslin nasce attaccante esterno, può fare anche il centravanti (come Felipe), ma non è un 9 classico e non si può escludere la cessione di Isaksen. 

L'attesa

Ci sono tante variabili. Vanno aperti uno o due slot in lista. Dia non è un under. Bisogna capire se il danese partirà o meno. L’altro indiziato a creare uno spazio sarebbe Hysaj. Poi c’è un discorso strategico. La Lazio deve ancora piazzare gli esuberi a partire da Cancellieri. Fabiani e Lotito, dopo la cessione di Immobile, non avevano alcun interesse a dichiarare l’interesse per un centravanti. La Lazio aspetta che i prezzi scendano, ha un budget limitato. Questo spiega il muro alzato sugli obiettivi reali (per il timore di perderli) e i segnali confusi. Lo stesso Dia, più vicino di prima, non può ancora sentirsi al traguardo.


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Cherki in attesa

I contatti con Rayan Cherki, 21 anni da compiere il 17 agosto, non si sono mai interrotti. Lotito sa come arrivare al talento del Lione, in scadenza 2025. Il club francese, in assenza di prolungamento del contratto, è pronto ad accontentarlo. La società biancoceleste ritiene possa essere preso con un investimento di 15 milioni più bonus. Non manca la concorrenza. Cherki era stato accostato al Borussia Dortmund e può interessare anche al Lipsia, che deve rimpiazzare Dani Olmo. Le riflessioni di Formello vertevano sul ruolo: è un trequartista, può muoversi su tutte e due le fasce (a destra oggi ci sono Tchaouna e Isaksen, a sinistra Zaccagni e Pedro più Noslin). E’ un top player. Aggiungerebbe la fantasia mancante. Dia può escludere Cherki? Forse sì, ma non esistono certezze. Il francese ha un vantaggio: può entrare in elenco Serie A come under. Oggi al Parco dei Principi è atteso dalla finale olimpica tra Francia e Spagna. 

Laurientè, la situazione

Ai Giochi era impegnato anche il paraguayano del Wolverhampton nel mirino della Lazio. Enso Gonzalez il classe 2005 tenuto segreto e scoperto senza trovare tracce del recentissimo infortunio (ce ne scusiamo). Pista giusta, operazione congelata, almeno per ora. Una settimana fa si è rotto il crociato durante la partita tra Paraguay e Israele. Gli altri 2005 di cui si è parlato? Obiettivi complicatissimi. Vitor Roque, in uscita dal Barcellona, guadagna 3,8 netti e il club catalano parte da una richiesta di 45 milioni a titolo definitivo. Baroni, peraltro, ha bisogno di giocatori pronti. Ecco perché, dietro a Dia e Cherki, va tenuto in considerazione Laurienté, 25 anni. Il Sassuolo chiede 15 milioni. La Lazio ritiene eccessiva la valutazione dell’esterno francese, che a Formello partirebbe come vice Zaccagni.


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Boulaye Dia è più vicino alla Lazio. Forse non si era mai allontanato e di sicuro, come segnalato, non era sparito dai radar di Formello. Due giorni fa l’incontro a Roma dei suoi agenti con Lotito e Fabiani: l’attaccante senegalese della Salernitana ha dato la propria disponibilità al trasferimento. Le ipotesi della Premier sembrano svanite. La società biancoceleste deve ancora piazzare l’affondo decisivo, ma è entrata nella fase decisionale. Una punta in più da mettere a disposizione di Baroni, preoccupato dalla scarsa concretezza negli ultimi venti-trenta metri. Il tecnico ne ha parlato anche a Southampton: tante occasioni create al St Mary’s Stadium e appena un gol (il più difficile) realizzato da Castellanos. Se è vero che per venti giorni dalla Lazio si sono spesi etichettando Noslin numero 9 alternativo al Taty, perché così lo vede Baroni, il tema del centravanti non è mai stato realmente chiuso dalla dirigenza. Ci sono sfumature rilevanti e non basta pensare ai circa 20 milioni investiti sull’olandese per ritenere la scelta compiuta. Lotito ha chiuso l’operazione con il Verona il 30 giugno, nei tempi favorevoli al suo alleato Setti, quando Immobile non era ancora stato ceduto e Baroni ipotizzava un terzetto di punte. Noslin nasce attaccante esterno, può fare anche il centravanti (come Felipe), ma non è un 9 classico e non si può escludere la cessione di Isaksen. 

L'attesa

Ci sono tante variabili. Vanno aperti uno o due slot in lista. Dia non è un under. Bisogna capire se il danese partirà o meno. L’altro indiziato a creare uno spazio sarebbe Hysaj. Poi c’è un discorso strategico. La Lazio deve ancora piazzare gli esuberi a partire da Cancellieri. Fabiani e Lotito, dopo la cessione di Immobile, non avevano alcun interesse a dichiarare l’interesse per un centravanti. La Lazio aspetta che i prezzi scendano, ha un budget limitato. Questo spiega il muro alzato sugli obiettivi reali (per il timore di perderli) e i segnali confusi. Lo stesso Dia, più vicino di prima, non può ancora sentirsi al traguardo.


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