Boulaye Dia è più vicino alla Lazio. Forse non si era mai allontanato e di sicuro, come segnalato, non era sparito dai radar di Formello. Due giorni fa l’incontro a Roma dei suoi agenti con Lotito e Fabiani: l’attaccante senegalese della Salernitana ha dato la propria disponibilità al trasferimento. Le ipotesi della Premier sembrano svanite. La società biancoceleste deve ancora piazzare l’affondo decisivo, ma è entrata nella fase decisionale. Una punta in più da mettere a disposizione di Baroni, preoccupato dalla scarsa concretezza negli ultimi venti-trenta metri. Il tecnico ne ha parlato anche a Southampton: tante occasioni create al St Mary’s Stadium e appena un gol (il più difficile) realizzato da Castellanos. Se è vero che per venti giorni dalla Lazio si sono spesi etichettando Noslin numero 9 alternativo al Taty, perché così lo vede Baroni, il tema del centravanti non è mai stato realmente chiuso dalla dirigenza. Ci sono sfumature rilevanti e non basta pensare ai circa 20 milioni investiti sull’olandese per ritenere la scelta compiuta. Lotito ha chiuso l’operazione con il Verona il 30 giugno, nei tempi favorevoli al suo alleato Setti, quando Immobile non era ancora stato ceduto e Baroni ipotizzava un terzetto di punte. Noslin nasce attaccante esterno, può fare anche il centravanti (come Felipe), ma non è un 9 classico e non si può escludere la cessione di Isaksen.
L'attesa
Ci sono tante variabili. Vanno aperti uno o due slot in lista. Dia non è un under. Bisogna capire se il danese partirà o meno. L’altro indiziato a creare uno spazio sarebbe Hysaj. Poi c’è un discorso strategico. La Lazio deve ancora piazzare gli esuberi a partire da Cancellieri. Fabiani e Lotito, dopo la cessione di Immobile, non avevano alcun interesse a dichiarare l’interesse per un centravanti. La Lazio aspetta che i prezzi scendano, ha un budget limitato. Questo spiega il muro alzato sugli obiettivi reali (per il timore di perderli) e i segnali confusi. Lo stesso Dia, più vicino di prima, non può ancora sentirsi al traguardo.