ROMA - Resta uno spiraglio per Michael Folorunsho e non si sa se la cronaca supera la realtà o sono gli effetti scenici, i depistaggi tipici e le strategie del mercato. Un dato è certo: nell’imminenza della chiusura a Formello davano in bilico o quasi saltate anche le trattative per Dia della Salernitana e Gigot del Marsiglia, presi e portati a casa. Ieri frenavano per il centrocampista del Napoli messo fuori rosa da Conte con la solita litania: solo in prestito e senza obbligo di riscatto se De Laurentiis concede. In serata si sono diffuse le indiscrezioni di un assalto della Fiorentina, che per la verità si era mossa sul romano ex Savio ai tempi in cui non aveva acquistato Colpani e Gudmundsson, senza contare gli altri attaccanti e trequartisti in rosa. Dove lo possa utilizzare Palladino ci sfugge, ma oggi è l’ultimo giorno: tutto è possibile, niente va escluso, soprattutto in casa Lazio. Lotito è abituato a chiudere le sessioni con un mancato colpo piuttosto che con una sorpresa. Fabiani, intorno al 20 agosto, diceva che avrebbero calcolato con calma le ultime mosse dentro margini stretti di manovra. Attendismo.
Lazio, Folorunsho dentro o fuori
Vedremo cosa succederà entro mezzanotte. Le possibilità che un giocatore del livello di Folorunsho resti fermo non sono credibili. De Laurentiis lo cede a 12 milioni. La Lazio chiedeva l’opzione e non l’obbligo per tante ragioni, non ultima quella che preme al presidente: gli piacerebbe riportare gratis a Formello un giocatore perso a zero nel 2017, molto meno spendendo. C’è un altro motivo. La Lazio, dopo aver preso Castrovilli e Dele Bashiru, si sente coperta nel ruolo. Poi si tratta di ambizioni. Il nigeriano avrebbe forse bisogno di un passaggio intermedio prima di misurarsi in una piazza così importante. Folorunsho è decisamente più forte. L’ex viola, tecnicamente dotato, esce da due anni di stop. Lotito ha scelto l’azzardo dopo aver presentato per anni un centrocampo con Leiva, Milinkovic e Luis Alberto. Auguri.
Lazio, intrigo Cataldi
Sul tema del regista, toccherà a Baroni darsi una regolata. Cataldi è un play e Sarri, utilizzandolo, ha chiuso il campionato al secondo posto. Lo scorso anno lo alternava a Rovella e Vecino (resta, non si muove). Non è possibile non considerarlo, a meno che il tecnico non accetti imposizioni se è vero (come si dice) che si tratta di una scelta societaria. Ieri la Fiorentina ha tentato Danilo in prestito. Niente da fare. Lotito lo vende solo a titolo definitivo. La Viola ha bisogno di un play, non di un trequartista. L’altro possibile candidato è Lovric, in uscita dall’Udinese e accostato anche alla Lazio che però non ha posto in lista. Potrebbero essere manovre, considerando l’intreccio per Folorunsho. A Formello in serata escludevano l’acquisto di un centrocampista.