
ROMA - Un occhio al futuro e l’altro per inseguire la Champions, tentando di andare avanti in Europa League (ottavi di finale in calendario a marzo) e in Coppa Italia. Cagliari era un crocevia delicatissimo. La Domus Arena ci ha restituito una Lazio in piena corsa per il quarto posto. Il mercato invernale, questa volta, può dare la spinta per resistere all’urto di Juve e Milan, senza trascurare i rinforzi della Fiorentina e la crescita del Bologna. Lotito e Fabiani, in controtendenza rispetto al passato, hanno allargato il gruppo, consegnando tre giocatori in più a Baroni: un play come Belahyane in grado di assicurare le rotazioni con Rovella e Guendouzi senza abbassare il livello, un centrale di piede sinistro (Provstgaard) e un fantasista (Ibrahimovic, scuola Bayern ed ex Frosinone) da inserire gradualmente e con l’idea possano garantire prospettiva alla Lazio. Si tratta di tre under 22, sono entrati nell’elenco aggiuntivo portando il conto definitivo a 26 calciatori utilizzabili in Serie A: 3 portieri, 9 difensori, 6 centrocampisti, 8 attaccanti.
Lazio, un centrocampo arricchito
La rosa della Lazio ora appare più completa. L’aspetto negativo è relativo agli infortuni. Baroni spera di recuperare subito Lazzari e Tavares, entro un paio di settimane rientrerà Vecino, da verificare Patric, reduce dalle cure (con fattori di crescita) a Barcellona. A Cagliari si è fermato Hysaj, appena reintegrato, e si teme un lungo stop. La decisione sorprendente è legata all’esclusione di Pellegrini. Il tecnico, con l’avallo della società, ha preferito tenerlo fuori a beneficio di Basic. Un centrocampista in più (nonostante l’acquisto di Belahyane) e un terzino in meno, privandosi dell’unico mancino alternativo a Tavares. Marusic, Hysaj e Gila (in attesa di Patric, un destro naturale) possono essere impiegati sulla fascia sinistra, ma è ovvio abbiano influito motivazioni su cui è bene si esprimano i diretti interessati. A settembre il quadro era diverso e il regolamento, in ogni caso, consente due variazioni in qualsiasi momento (fuori dalle sessioni di mercato) per ritoccare la lista. La Lazio, volendo, può intervenire di nuovo.
Lazio, tre settimane a pieno regime
Ora toccherà ai medici restituire l’organico al completo a Baroni e lo staff dovrà approfittare del febbraio libero da impegni. Tre settimane piene di lavoro sino ai quarti contro l’Inter, in calendario il 26 febbraio a San Siro. Poi si tratterà di una volata senza respiro, giocando ogni tre giorni. Baroni, come ha spiegato più volte, tenterà di restare competitivo e andare avanti su tutti i fronti, senza calcoli. Ha un vantaggio rispetto alla concorrenza. Un’identità precisa di gioco, un lavoro profondo e redditizio.
Le rotazioni, un’arma in più per Baroni
Le altre dovevano riparare o correggere gli errori compiuti in estate, la Lazio no, doveva completare la rosa sostituendo Cataldi, ceduto alla fine di agosto senza un rimpiazzo. Serviva un mediano in più, Belahyane (entrato nel mirino di Marsiglia e Chelsea) è già pronto. Provstgaard e Ibrahimovic potranno inserirsi senza pressioni. Aumenteranno le rotazioni. Vecino, fermo da fine novembre, pesa quanto un acquisto. Noslin e Tchaouna possono dare molto di più rispetto al girone d’andata. La Lazio può centrare l’impresa inimmaginabile in estate.