Tra il Milan e Maignan verifiche da rinnovo

L’accordo fino al 2028 è praticamente fatto, ma il club si aspetta una svolta nel rendimento del portiere francese: tutti i dettagli
Adriano Ancona

MILANO - Il futuro è un'incognita, ma passa pure da certi numeri. Quelli che Mike Maignan deve necessariamente sistemare, anche agli occhi dell'Europa. C'è stato un momento in cui il portiere del Milan era tra i migliori in assoluto, adesso anche la Nations League ha emesso indicazioni contraddittorie. Un rigore parato a Kramaric in Croazia tre sere fa, ma allo stesso modo due gol presi che – suo malgrado – ripristinano quella media che Maignan si è portato dietro nel difendere la porta rossonera. Stasera altro impegno in nazionale per il guardiano del Milan, che è stato per diversi mesi a contatto con gli interrogativi sul rinnovo contrattuale e ora deve ritrovare piena credibilità. Serve il miglior Maignan per il rush finale, insomma.

Milan, l'involuzione di Maignan

Già alla ripresa, perché il Milan è atteso da un cammino da bollino rosso. Cominciando da Napoli, contro la squadra che già all'andata ha inflitto due gol al portiere francese. Un'abitudine ultimamente interrotta momentaneamente contro il Como – quando Maignan ha preso “soltanto” un gol da Da Cunha, con l'intervento del Var per annullare il secondo – però il Milan contro Torino, Bologna, Lazio e Lecce è stato messo sotto scacco più volte. E nell'ultimo mese Maignan ha incassato due reti alla volta. Un'involuzione, non fosse altro che le prime 17 gare della stagione il francese è riuscito a chiudere la porta quasi la metà delle volte (otto) mentre nelle successive tredici gli è riuscito solo in due occasioni. In due partite soft contro Empoli e Verona, peraltro. Il bilancio non depone a favore di Maignan, complessivamente mentre il Milan l'anno scorso ha chiuso la serie A addirittura all'undicesimo posto per gol incassati. Adesso sei squadre hanno fatto meglio ma è proprio per i problemi del reparto che, finisse così il campionato, ci sarebbe l'esclusione da ogni piazzamento per le coppe.


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Le riflessioni e le perplessità del Milan su Maignan

Per questo vengono alimentati i ragionamenti, inevitabili, da parte della società su Maignan e le prossime nove partite – più quelle, almeno due, in Coppa Italia – devono portare risposte. Ed è attorno a questo che si orientano le riflessioni della società, laddove con il portiere esiste molto più che un accordo di massima fino al 2028. L'attuale scadenza è fissata tra un anno e mezzo, come per Theo Hernandez, ma sul rendimento del portiere esiste ancora qualche perplessità. Da eliminare, possibilmente, nell'ultima fetta di stagione. Dove il Milan, al di là della risalita in classifica che è prioritaria, potrebbe mettere in bacheca anche la Coppa Italia. L'unico altro trofeo nostrano che manca a Maignan – trent'anni da compiere a luglio e molta sicurezza al seguito fino a quest'annata altalenante – nel suo quadriennio rossonero.

In Champions League errore decisivo per il portiere francese

Non che il consuntivo del percorso in Champions per il portiere abbia numeri migliori: dieci partite e solo una a porta chiusa (contro il Girona a San Siro), con tanto di errore nell'andata dei play-off contro il Feyenoord sulla rete di Paixao. Un episodio che ha messo in salita la qualificazione del Milan agli ottavi, anche se le successive responsabilità sono da suddividere. Però le quotazioni di Maignan, brillante anche con la nazionale francese a cavallo dell'ultimo Europeo, hanno bisogno di una forte impennata da qui a fine stagione.

 

 

 


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MILANO - Il futuro è un'incognita, ma passa pure da certi numeri. Quelli che Mike Maignan deve necessariamente sistemare, anche agli occhi dell'Europa. C'è stato un momento in cui il portiere del Milan era tra i migliori in assoluto, adesso anche la Nations League ha emesso indicazioni contraddittorie. Un rigore parato a Kramaric in Croazia tre sere fa, ma allo stesso modo due gol presi che – suo malgrado – ripristinano quella media che Maignan si è portato dietro nel difendere la porta rossonera. Stasera altro impegno in nazionale per il guardiano del Milan, che è stato per diversi mesi a contatto con gli interrogativi sul rinnovo contrattuale e ora deve ritrovare piena credibilità. Serve il miglior Maignan per il rush finale, insomma.

Milan, l'involuzione di Maignan

Già alla ripresa, perché il Milan è atteso da un cammino da bollino rosso. Cominciando da Napoli, contro la squadra che già all'andata ha inflitto due gol al portiere francese. Un'abitudine ultimamente interrotta momentaneamente contro il Como – quando Maignan ha preso “soltanto” un gol da Da Cunha, con l'intervento del Var per annullare il secondo – però il Milan contro Torino, Bologna, Lazio e Lecce è stato messo sotto scacco più volte. E nell'ultimo mese Maignan ha incassato due reti alla volta. Un'involuzione, non fosse altro che le prime 17 gare della stagione il francese è riuscito a chiudere la porta quasi la metà delle volte (otto) mentre nelle successive tredici gli è riuscito solo in due occasioni. In due partite soft contro Empoli e Verona, peraltro. Il bilancio non depone a favore di Maignan, complessivamente mentre il Milan l'anno scorso ha chiuso la serie A addirittura all'undicesimo posto per gol incassati. Adesso sei squadre hanno fatto meglio ma è proprio per i problemi del reparto che, finisse così il campionato, ci sarebbe l'esclusione da ogni piazzamento per le coppe.


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