Toronto chiama, Napoli non risponde. O meglio: in merito alla vicenda del rinnovo del contratto in scadenza di Insigne, il capitano della squadra che negli ultimi anni ha scalato le classifi che di tutti i tempi del club in fatto di gol e presenze e che sabato diventerà un illustre parametro zero, De Laurentiis si è già espresso da tempo. In questi termini: quadriennale da 3,5 milioni di euro a stagione e tutti insieme appassionatamente fino al compleanno numero 35 di Lorenzino. O meglio, la sua idea era questa; un'idea differente nella sostanza e nei contorni rispetto a quella del giocatore: per rinnovare, infatti, Insigne ha chiesto cinque milioni di euro per quattro anni. E dunque il medesimo stipendio attuale. Risultato: rispetto reciproco ma nulla da fare. A queste condizioni, il Napoli non accetta e Lorenzo rifiuta: storia chiusa. Per il momento del tutto: a meno di un clamoroso colpo di teatro che con DeLa, come ha insegnato anche la storia del contratto di Mertens in piena pandemia, non si può mai escludere fino all'ultimo metro dell'ultima curva. Si vedrà, anche perché tra due giorni sarà gennaio e l'anno che verrà sarà quello della verità. Nonché della restaurazione: il principio cardine del nuovo corso inaugurato con la cessione-lampo di Manolas, uomo da 4,2 milioni di euro annui di stipendio, è di abbattere il monte-ingaggi. Compreso quello di Insigne.
Politica aziendale
E allora, il Napoli attende. Proprio come Lorenzo: l'offerta del Toronto è superiore nel denaro e anche nella durata, certo, ma il presidente per il momento non ha migliorato la proposta di un rinnovo fino al 2026 a 3,5 milioni di euro a stagione netti, più un milione di bonus piuttosto complessi da centrare. Il capitano è ormai un pezzo di storia del club e la sua pelle è azzurra proprio come il suo sangue di giovane tifoso e adulta bandiera, però il budget fissato dalla società e i piani strategici rimodulati in virtù della crisi generalizzata e di una Champions mancata per due anni consecutivi escludono un investimento più corposo. Insigne, tra l'altro, compirà 31 anni il 4 giugno, e sebbene Mertens a 33 anni abbia rinnovato per due anni con l'opzione per il terzo a 4,5 milioni a stagione più bonus alla firma, la politica attuale è diametralmente opposta.
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